Convenienti licenze profetiche per Maometto – Il matrimonio

Quando Maometto aveva già nove mogli e numerose concubine, Allah gli accordò un permesso speciale grazie al quale avrebbe potuto possedere tutte le mogli che desiderava:

«O Profeta, ti abbiamo reso lecite le spose alle quali hai versato il dono nuziale, le schiave che possiedi che Allah ti ha dato dal bottino. Le figlie del tuo zio paterno e le figlio delle tue zie paterne, le figlio del tuo zio materno e le figlie delle tue zie materne che sono emigrate con tè e ogni donna credente che si offre al Profeta, a condizione che il Profeta voglia sposarla. Questo è un privilegio che ti è riservato, che non riguarda (gli altri) credenti. Ben sappiamo quello che abbiamo imposto loro a proposito delle loro spose e delle schiave che possiedono, così che non ci sia imbarazzo alcuno per te. Allah è perdonatore, misericordioso.» (Corano 33:50). 

Questo episodio è descritto anche nei seguenti hadith, per mezzo della bocca impertinente di Aisha:

Sahih Muslim Libro 8, Numero 3453
Aisha (che Allah si compiaccia di lei) riporta:
Ero gelosa delle donne che si offrivano al Messaggero di Allah (che la pace sia su di lui) e lo dissi: Quindi quando Allah, l’Esaltato, il Glorioso, rivelò questo: “Puoi avere ciascuna di esse, e prendere chiunque tu voglia; e se desideri ciascuna tu abbia messo in disparte (nessun peccato ti sarà fatto carico)” (33:51), io (Aisha) dissi: mi sembra che il tuo Signore sia celere nel soddisfare ogni tuo desiderio.

Sahih Bukhari Volume 7, Libro 62, Numero 048
Hišām aveva udito suo padre raccontare:
Hawlah figlia di Hakīm fu una di coloro che donarono sé stesse al Profeta. Disse allora Aisha:
«Non pensate che una donna dovrebbe vergognarsi di donarsi ad un uomo? Anzi, quando scese: O Profeta, ti abbiamo reso lecite le spose alle quali hai versato il dono nuziale, le schiave che possiedi che Allah ti ha dato dal bottino. Le figlie del tuo zio paterno e le figlie delle tue zie paterne, le figlie del tuo zio materno e le figlie delle tue zie materne che sono emigrate con te e ogni donna credente che si offre al Profeta, a condizione che il Profeta voglia sposarla. Questo è un privilegio che ti è riservato, che non riguarda gli altri credenti. Ben sappiamo quello che abbiamo imposto loro a proposito delle loro spose e delle schiave che possiedono, così che non ci sia imbarazzo alcuno per te. Allah è perdonatore, misericordioso. (33:50), io esclamai: “O inviato di Dio, non pensa altro il tuo Signore, se non a far presto a venire incontro ai tuoi desideri?”»

 

Questo genere di “interventi divini” – estremamente convenienti – ricorrono piuttosto di frequente nel Corano.

 

Gli arabi erano tribù primitive che seguivano poche regole e tradizioni. Ciononostante avevano un codice etico che onoravano scrupolosamente. Ad esempio si astenevano dalle ostilità durante alcuni mesi sacri. Consideravano Mecca una città santa e non muovevano guerra contro di essa. La moglie di un figlio adottivo era considerata una figlia acquisita e non la sposavano. Ciò nonostante “Allah” permise a Maometto di sposare Zaynab, l’avvenente moglie del figlio adottivo:

«…Quando poi Zayd non ebbe più relazione con lei, te l’abbiamo data in sposa, cosicché non ci fosse più, per i credenti, alcun impedimento verso le spose dei figli adottivi, quando essi non abbiano più alcuna relazione con loro. L’ordine di Allah deve essere eseguito» (Corano 33:37). 

Su questo argomento si veda anche questo articolo.

Era anche costume di quei tempi che gli amici intimi stringessero un patto di fratellanza e si considerassero fra loro come veri fratelli. Ma il Profeta ignorava qualsiasi regola nel momento in cui esse si frapponevano tra lui e i suoi interessi o desideri.
Abu Bakr e Maometto si erano dichiarati fratelli. Quindi, come dimostra il seguente hadith, Aisha sarebbe dovuta essere come una nipote per il Santo Profeta:

Sahih Bukhari Volume 7, Libro 62, Numero 37
Narrato da Ibn ‘Abbas:
E’ stato detto al Profeta, “Non vorresti sposare la figlia di Hamza?” Lui disse, “Lei è la mia nipote adottiva (figlia del fratello).

Sia Hamza che Abu Bakr erano “fratelli adottivi” di Maometto. Ma Aisha, figlia di Abu Bakr, doveva essere troppo bella agli occhi del Profeta per rispettare i codice etici e le tradizioni. Così non si fece scrupolo di chiedere la sua mano, addirittura nonostante lei avesse solo sei anni:

Sahih Bukhari Volume 7, Libro 62, Numero 18
Narrato da ‘Ursa:
Il Profeta chiese ad Abu Bakr la mano di ‘Aisha in matrimonio. Abu Bakr disse “Ma io sono tuo fratello.” Il Profeta disse, “Tu sei mio fratello nella religione di Allah e del Suo Libro, ma lei (Aisha) è una legittima sposa per me.”

Nel seguente hadith Maometto confida ad Aisha di averla sognata prima di chiedere la sua mano a suo padre.

Sahih al-Bukhari, Volume 9, Libro 87, Numero 140
Narrato da Ā’išah:
L’Apostolo di Allah mi ha detto, “Tu mi sei stata mostrata due volte (nei miei sogni) prima che io ti sposassi. Ho visto un angelo che ti trasportava in un drappo di seta, e io gli ho detto, ‘Scopri (lei), e meraviglia, eri tu. Ho detto (a me stesso), ‘Se questo viene da Allah, allora deve accadere.’ Quindi sei stata mostrata a me, l’angelo ti trasportava in un drappo di setto, e io gli ho detto, ‘Scopri (lei), e meraviglia, eri tu. Ho detto (a me stesso), ‘Se questo viene da Allah, allora deve accadere.’”

 

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