Origine della Basmala
Tutte le sure del Corano cominciano con un’invocazione a Dio: Bi-smi ‘llāhi al-Rahmāni al-Rahīmi (“in nome di Dio misericordioso compassionevole”), a eccezione della sura IX, cosa che potrebbe indicare che all’origine, la sura VIII e la sura IX formavano un un tutt’uno. Al contempo questa invocazione si trova una sola volta all’interno della sura XXVII (versetto 27,30), e ciò potrebbe evidenziare che esso era inizialmente diviso in due. Alcuni ritengono che l’invocazione all’inizio della sura non faccia parte del testo rivelato. Maometto non la recitava quando leggeva i capitoli uno dopo l’altro.
L’invocazione in questione mette insieme tre nomi delle divinità: Allah, Rahman e Rahim. Rahman era una divinità sudarabica; Musaylima, rivale e avversario di Maometto, sosteneva che egli riceveva la rivelazione da questa divinità. Rahim era invece una divinità nordarabica. L’utilizzo coranico dei due nomi congiuntamente col nome di Allah può essere dettato da una volontà di unificare le tribù del Nord e del Sud, associando le loro divinità ad Allah.
Ci sono varianti a questa ipotesi sull’origine della bassala. Una tra le più accreditate è dello studioso Frédéric Imbert, secondo cui la basmala è una formula antica di epoca pre-islamica, che li accomuna Allah e al-Rahman nell’attributo al-rahim, misericordioso: ciò sarebbe attestato dall’uso dei teonimi stessi nelle incisioni provenienti dalle diverse regioni della penisola. (F. Imbert, Le Coran des pierres: statistiques épigraphiques et premières analyses, pag. 119)