Smontare la pseudo-scienza coranica: la misura del neurone e del protone

Un lettore ci scrive:

“Volevo chiedervi, é vera questa cosa sulla scienza e il Corano? Riuscite a smontarla?”

corano neurone protone

Risposta:

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un particolare approccio interpretativo molto usato tra chi pratica la daʿwa (propaganda islamica) e che “inspiegabilmente” gode di numerosi estimatori: il tafsîr ‘ilmî, ossia commentario “scientifico” (الاعجاز العلمي = il miracolo-meraviglia scentifica).

Si tratta di individuare all’interno del Corano la previsione o addirittura la spiegazione e la descrizione delle scoperte scientifiche moderne.

Peccato che questa interpretazione cosiddetta “scientifica” porti a risultati sconcertanti e nello sforzo equilibrista di armonizzare e far corrispondere il Corano con la scienza moderna si finisce con il cadere nel ridicolo.

A parte la scarsa affidabilità di chi RETROATTIVAMENTE prende quattro lettere in un versetto assegnandogli il significato che vuole, chi ha scritto questa scemenza non sa nemmeno che la massa delle particelle non viene misurata attraverso i microscopi.

C’è anche un altro risvolto. A parte che protone e neutrone non sono parole arabe, e a parte il trucchetto di beccare alcune lettere (alcune tra l’altro disposte in maniera contraria), chi ha scritto questa cosa non ha fatto altro che spulciare il Corano per vedere se in qualche modo (pure tirato per i capelli) questo libro fosse in linea con le scoperte dell’uomo.
Ma per un musulmano invece non dovrebbe essere il contrario?
Non dovrebbe essere la scienza in linea con il Corano, invece di trovare questi stratagemmi che cercano di plasmare il Corano rendendolo “compatibile” con la scienza?

Maluguratamente la massa del protone è di “circa 1836 volte superiore a quella dell’elettrone” (wikipedia senza andare lontano), quindi il versetto è sbagliato).

Quella del neutrone è quasi simile, chi avesse pazienza se la cerchi.

Per i cianciaciuffole delle fantasticherie musulmagne annotiamo: 114 capitoli, detti sure, a loro volta divise in 6.236 versetti, 77.934 parole e 3.474.000 consonanti (le vocali in arabo non si scrivono). Su tre milioni e mezzo di consonati le combinazioni si sprecano: forse si potrebbe trovare krtn “cretino” e škk “sciocco”, chi avesse pazienza se le cerchi.

La traslitterazione corretta suona per il versetto 37 in “(m)in turab(in)”, che anche al contrario si legge “barutni”, proprio come protone.

Nel versetto 39 compare “in tarani”, proprio come neutrone, ovvio!

Come dicevamo, le vocali non si scrivono, ma si pronunciano, tutte ma proprio tutte, e soprattutto non si inventano.

Dobbiamo riconoscere che la circonferenza del pisello moltiplicata per la distanza fra i due ombelichi dà il multiplo esatto dell’indice di ciarabattolame del pronunzio: misurare per credere. Ma credere proprio.

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