La schiavitù nell’Islam: una storia dimenticata

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Una storia dimenticata. Sovrastata dall’immagine delle navi zeppe di negri che attraversano l’atlantico per riversare il loro carico nelle piantagioni americane. Eppure parliamo di una storia molto più lunga, di un sistema che è andato avanti per più di mille anni (circa tredici secoli), sul quale la storiografia ha preferito parlare a mezza bocca. O tacere.

Il traffico di schiavi sahariani e sub-sahariani attraverso il Nilo era già piuttosto sviluppato in epoca romana. Una volta preso il loro posto in nord-africa, i musulmani lo migliorarono. L’uso delle piste del Sahara aumentò l’afflusso di schiavi anche dalle regioni dell’africa occidentale e, mano a mano che l’Islam estendeva i suoi confini, il limite dei territori “Dar El Islam” (i cui abitanti si erano sottomessi all’Islam) si spinse sempre più a sud. I territori al di fuori del “Dar el Islam”, detti “Dar el Harb”, erano, almeno in linea teorica, i soli dai quali i musulmani potessero prendere i loro schiavi.

Attorno al XII-XIII secolo, la zona del “Dar el Harb” era ormai coincidente con la “Bilad es Sudan”, ovvero la “Terra dei Neri”. Una fonte di schiavi quasi illimitata.

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Aggiungo:

A fine ottocento uno dei più eroici combattenti CONTRO lo SCHIAVISMO fu il ravegnano Romolo Gessi. Egli dava la caccia ai razziatori di schiavi (islamici) e quando li scovava li fucilava. Morì durante una delle sue spedizioni. Pur essendoci in ogni città italiana una via col suo nome, egli non è mai citato. Gli italiani vi passano accanto senza sapere chi fosse..

In Etiopia al nostro arrivo nel 1936 esistevano un paio di milioni di schiavi. Schiavi che noi occidentali liberammo.

Per quanto riguarda gli eunuchi, ricordo le cronache di uno dei primi esploratori (un italiano) che visiotò l’Egitto del sud. Siamo a fine settecento. Egli raccontava che nei villaggi da lui visitati aveva visto la preparazione dei poveri eunuchi: ragazini evirati e poi seppelliti per qualche giorno in un buco praticato nel terreno. Senza cibo ed acqua. Se sopravvivevano erano pronti per la vendita.

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