La reazione dei Quraysh alla predicazione di Maometto
– DAL DIALOGO CON UN MUSULMANO –
il musulmano:
Il nostro profeta non minacciò mai i Quraysh, dopo la rivelazione sul monte Hira e la confessione a Khadija..Abu Bakr e al figlioccio e altri poche persone (che hanno riconosciuto in lui il profeta arabo per l’umanita’). Anzi dopo che videro che i poveri e che sempre piu’ persone seguivano la parola di Dio e non statue, i Quraysh con Abu Sufyan in testa offrirono potere e quanto altro al profeta per ritornare a come era prima….ma lui rispose , neanche se mi metteste il sole sulla mano destra e la luna sulla mano sinistra rinuncierrei a cio’ che Dio mi ha rivelato,nel senso di un profeta ecc…………
Abu Sufyan uno dei piu’ accerrimi nemici dell’islam, prima della conversione disse alla moglie Hind:” Mohammad non si prende il potere delle persone e i soldi, lui prende i loro cuori”. Duante il pellegrinaggio alla kaba dei miscredenti …c’era un vecchio portato in spalla da schiavi, appena incrociò Muhammad disse:” Chi e’ colui……….quella persona (indicando Muhammad) sta guardando dentro la mia anima e spaventato disse agli schiavi andiamo via”. Mecca per i Quraysh era vista come meta per soldi e potere da parte di pellegrini: Abu Sufyan parlando con ubay disse :” Quet’anno ci sono altri nuovi dei……e i profitti sono aumentati…..quella e’ la carovano dalla Siria e allora regalate 10 cammelli ad ognuno…la mecca deve essere conosciuta per questo” .
Quindi non ci fù violenza e niente di niente…infine i musulmani uccisi furono molti, sopratutto quelli che non avevano tribu’ infatti i primi martiri dell’Islam furono Yasser e la moglie Summaya, trafitta con una lancia nel basso ventre…suo figlio invece si salvo e partì subito con altri (Jafar) per l’abissinia.
Risposta:
Mi spiace constatare che così come molti altri Musulmani lei ripete affermazioni false senza prima averle verificate di persona, o semplicemente ignora quelle informazioni che inficiano le sue conclusioni. La verità è che i Quraysh si comportarono sempre in maniera corretta con Maometto, trattandolo al pari dei membri della loro tribù e senza minacciare la sua incolumità nonostante le divisioni e l’odio che questi aveva seminato con la sua predicazione. Al confronto con i Musulmani di oggi questi brillano per correttezza e tolleranza.
Vediamo, in ordine cronologico, alcuni eventi relativi alla predicazione di Maometto a Mecca e la reazione dei Quraysh, così come narrato dalla Siraat Rasoul Allah:
Ishaq: pag. 167-168:
“Quando l’Apostolo mostrò l’Islam apertamente come Dio gli aveva indicato la sua gente non si allontanò da lui o si rivoltò contro di lui, per ciò che ho udito, fino a quanto egli non parlò dei loro dei in maniera offensiva. Quando egli lo fece, essi ne furono grandemente offesi e risolsero all’unanimità di trattarlo come loro nemico, tranne coloro che Dio aveva protetto attraverso l’Islam da questo male, ma essi erano una minoranza malvista. Abu Talib suo zio trattò l’apostolo con gentilezza e lo protesse, mentre questi continuava ad ubbidire agli ordini di Dio, senza che nulla lo facesse arretrare. Quando i Quraysh videro che egli non cedeva a loro e che insultava i loro dei e che suo zio lo trattava con benevolenza e si ergeva in sua difesa e non lo avrebbe consegnato a loro, alcuni dei suoi uomini si recarono da Abu Talib […]. Essi dissero, ‘O Abu Talib, tuo nipote ha maledetto i nostri dei, insultato la nostra religione, schernito il nostro stile di vita e accusato i nostri antenati di essere in errore; devi scegliere tra farlo smettere o devi consegnarcelo, perché tu stesso sei nella nostra posizione come noi siamo opposti a lui e noi ti libereremo di lui.’ Egli diede loro una risposta conciliatrice e leggera ed essi se ne andarono.
L’Apostolo continuò sulla sua strada, proclamando la religione di dio e chiamando gli uomini ad essa. In conseguenza le sue relazioni con i Quraysh si deteriorarono e gli uomini si allontanavano da lui in inimicizia. Parlavano sempre di lui e si incitavano a vicenda contro di lui. Quindi si recarono da Abu Talib una seconda voltae dissero, ‘Tu hai un’alta, elevata posizione presso di noi, e noi ti abbiamo chiesto di mettere fine alle attività di tuo nipote e tu non l’hai fatto. In nome di Dio, non possiamo sopportare che i nostri padri siano offesi, che i nostri costumi siano derisi e che i nostri dei siano insultati. Finché non ci liberi di lui noi vi combatteremo fino a quando una delle due parti non perirà’, o parole dal significato simile.
Notiamo qui il trattamento umano e civile dei Quraysh, che rispettavano la protezione che suo zio aveva su di lui anche quando questi aveva offeso ogni loro credenza e bestemmiato i loro dei: e questo da una popolazione barbara del 600 d.C.. Oggi, i Musulmani del 2000, hanno un modo tutt’altro che conciliante di comportarsi con chi critica, anche civilmente, la loro religione.
Se Maometto fosse nato in un paese “civile” come quelli Musulmani di oggi, non avrebbe fatto molta strada.
La Siraat continua, Abu Talib chiede a Maometto di desistere ed è qui che Maometto dice, “…se anche avessi il sole in una mano e la luna nell’altra…” e rifiuta. I Quraysh restano suoi nemici, e avvisano i pellegrini del tempio di Mecca di non ascoltarlo, e compongono versi in cui lo presentano come “un poeta, un uomo posseduto, uno stregone, un imbroglione”.
A questo punto la Siraat presenta un capoverso intitolato “Come l’Apostolo venne trattato dalla sua stessa gente”:
Ishaq: pag. 183-184:
Quando i Quraysh furono afflitti dal problema causato dall’inimicizia tra loro e l’apostolo e quelli che tra loro avevano accettato i suoi insegnamenti, aizzarono contro di lui uomini folli che lo chiamavano mentitore, lo insultarono, e lo accusarono di essere un poeta, uno stregone, un [diviner; qualcuno che fa previsioni sul futuro], e di essere posseduto. Ciononostante, l’apostolo continuava a proclamare ciò che Dio gli aveva ordinato di proclamare, senza nascondere nulla, ed esaltando la loro inimicizia revilendo la loro religione, abbandonando i loro idoli, e lasciandoli alla loro miscredenza.
Yahya b. Urwa b. al-Zubayr sull’autorità di suo padre da ‘Abdullah b. ‘Amr b. al-As mi ha detto che a quest’ultimo era stato chiesto qual’era il peggior modo in cui i Quraysh avevano mostrato inimicizia all’apostolo. Egli rispose: ‘Ero con loro un giorno quando i nobili si erano riuniti nell’Hijr e l’apostolo venne menzionato. Essi dissero che non avevano mai sopportato nulla come i problemi che avevano sostenuto a causa di questa persona; egli aveva dichiarato il loro stile di vita folle, insultato i loro antenati, revilito la loro religione, diviso la loro comunità, e maledetto i loro dei. Quello che ne era nato era oltre le loro capacità di sopportazione, o parole dal significato simile.’
Mentre stavano parlando di questo l’apostolo venne verso di loro e baciò la pietra nera, quindi passò vicino a loro mentre camminava intorno al tempio. Mentre passava essi proferirono parole ingiuriose verso di lui. Questo ho potuto capire dalla sua espressione. Egli proseguì e quando passò la seconda volta essi lo attaccarono in maniera simile. Questo ho potuto capire dalla sua espressione. Quindi passò per la terza volta, ed essi fecero lo stesso. Si fermò e disse, ‘Mi ascolterete o Quraysh? In nome di colui nella cui mano vi è la mia vita, io vi porterò il massacro.’
E invero, così sarà. Le minacce di Maometto sono tra le sue profezie più pronte ad avverarsi.
Queste parole colpirono gli astanti al punto che tutti restarono immobili e in silenzio; anche chi tra loro era stato tra i più violenti a parlare contro di lui gli si rivolse con parole gentili, dicendo, ‘Parti da qui, O Abu’l Qasim, [uno dei nomi di Maometto] perché in nome di Dio tu non sei violento.’ […] Così essi si riunirono intorno a lui, dicendo, ‘Sei tu quello che ha detto questo-e-quest’altro contro i nostri dei e la nostra religione?’ L’apostolo disse, ‘Si, io sono colui che ha detto questo.’ E ho visto uno di loro afferrarlo per la sua tunica. Quindi Abu Bakr si interpose fra loro piangendo e dicendo, ‘Vorresti forse uccidere un uomo per aver detto “Allah è il mio Signore”?’ Quindi lo lasciarono. Questo è il peggio che mai vidi fare a lui da un Quraysh.
I Quraysh si sono rifiutati di fare del male a chi aveva offeso la loro cultura, religione e stile di vita, rispettando chi aveva una fede diversa dalla loro anche dinanzi a minacce del genere. Oggi i Musulmani uccidono chiunque parli male del loro profeta e della loro religione, anche quando le critiche sono quantomai fondate – vedi anche quanto è successo a Theo Van Gogh in Olanda.
Tutto questo viene dalla Siraat Rasoul Allah, la più antica e autorevole biografia di Maometto, composta a meno di 150 anni dalla sua morte. Ma i Musulmani non conoscono queste storie, e credono a qualsiasi menzogna che possa giustificare il massacro e le scorribande che Maometto ha compiuto ai danni dei Meccani, ignorando le stesse Hadith e la Sunnah scritte dai Musulmani che meglio conoscevano il profeta e che anzi si vantavano dei suoi successi militari.
Fu infatti Maometto stesso il primo ad aggredire e uccidere dei mercanti Meccani durante i raid di Nakhla, nonostante essi stessero soltanto facendo il loro mestiere, e per giunta Maometto agì con l’inganno e durante i mesi sacri in cui tutti gli Arabi si astenevano dalla guerra e dalle attività ostili; come pure avvenne più avanti nella battaglia di Badr.
Di queste parlerò in seguito, ma prima parlerò delle persecuzioni subite dai Musulmani a Mecca, così come riportate dalle Hadith e dalla Siraat. Come vedrete, nessuna di queste può tuttavia essere neanche lontanamente presa come legittimo motivo per una guerra totale come quella condotta da Maometto contro tutti i non-Musulmani alla sua portata.
Ciononostante i Musulmani inventano storie e giustificano il loro profeta contro ogni logica e contro ogni evidenza. Le scritture Islamiche stesse, come riportato da vari post di questo blog, descrivono Maometto come un uomo crudele e uno spietato narcisista, che ha causato morte e sofferenza nelle vite di tutti coloro che si rifiutavano di accettarlo come profeta di quell’Allah che solo egli diceva di conoscere. Non pago di ciò, ha ordinato ai suoi seguaci di imitarlo, e di combattere gli infedeli “finché la religione non sia soltanto per Allah”.
Finché una grande moltitudine di uomini seguirà un genocida di massa come modello morale, non ci sarà da sorprendersi se i Musulmanono coinvolti nella maggior parte delle guerre del mondo.
Risposta del musulmano:
Inutile che dici queste cose, io la mia religione la conosco il giusto per poterla difendere da voi…….e’ falsissimo che il profeta nostro uso’ violenza contro i Quraish…..ci sono state delle guerre……come diceva Alberto sordi a …..guera…….è guera. Poi tu mi dici che non non hanno mai cercato di ammazzarlo e sono stati pari. Forse non sai o fai finta di non sapere che quando è morto lo zio di Mohammad e quindi non aveva piu’ protezione, i capi Quraysh (Abu Sufyan, Ubay ecccc) avevano teso una trappola al profeta….cioe’ farlo uccidere nella notte da uomini tra cui figli di un capo Quraysh, ma questo non avvenne perchè dopo essere entrati nella stanza per uccidere Mohammad, videro che sul letto non vi era lui, ma Ali e quindi non fecero nulla. Mohammad aveva ricevuto un avvertimento divino. quindi cosa dici?????????
E quando c’era una tregua di pace tra i musulmani a medina e Quraysh, chi e’ che ruppe il patto uccidendo un gruppo di musulmani in piena notte in un oasi fuori medina????io forse??????…tantè che Abu Sufyan andò a medina a dire che non era lui, ma mentiva e fu redarguito da Khalid che era diventato musulmano da poco.
Risposta:
Le faccio notare che le testimonianze che ho riportato contraddicono le sue affermazioni circa la responsabilità di Maometto nel conflitto con i Meccani.
Ma andiamo per gradi, e mostriamo – per correttezza – quelle che Ishaq riporta come le persecuzioni nei confronti dei Musulmani ad opera dei Meccani.
ll paragrafo successivo si intitola “I politeisti perseguitano i Musulmani delle classi inferiori” (Ishaq 205 – 206 – 207)
In essi viene riportato come un numero non meglio precisato di Musulmani vennero picchiati, privati di cibo e acqua, o fatti soffrire al caldo sole di Mecca per convincerli a lasciare l’Islam, e che alcuni di essi cedettero. Si narra il caso di Bilal, liberato in seguito da Abu Bakr, che veniva lasciato con un grosso macigno sullo stomaco; di altri schiavi liberati sempre da Abu Bakr, e di come i componenti di una delle tribù di Medina, i Bani-Makhzum, uccisero la madre di un tale ‘Ammar b.Yasir.
Questo è quanto, nemmeno la voce di Wikipedia sulla persecuzione dei Musulmani cita altri casi.
Riguardo al presunto attentato alla vita di Maometto, la Siraat cita che sarebbe stato Satana stesso (!) a suggerire l’omicidio ai Meccani, e che questa azione sarebbe saltata grazie all’intervento stesso dell’Arcangelo Jibriil (Gabriele), che gli disse di non dormire nel solito letto quella notte.
L’Arcangelo Gabriele è noto per essere occorso in aiuto di Maometto anche quando, si dice, Abu Jahl tentò di uccidere Maometto gettandogli una pesante pietra in testa, ma mentre stava per farlo vide (Ishaq: 190) “…uno stallone (di cammello) con testa, spalle e denti come non aveva mai visto prima, e mi fece pensare che mi avrebbe mangiato.” L’Apostolo disse: “Quello era Gabriele. Se fosse giunto più vicino, sarebbe stato attaccato.”
O ancora, quando Maometto sempre facendo pew-pew con il ditino avrebbe ucciso magicamente grazie a lui quattro Meccani che avevano osato insultarlo (ricordiamo, perché Maometto aveva bestemmiato i loro dei e offeso le loro tradizioni).
Adesso, fermo restando che nulla avrebbe vietato ai presunti assassini di ucciderlo il giorno seguente (Maometto era privo della protezione dello zio Abu Talib, morto ormai da diverse settimane), non è curioso notare come ogni volta che i Quraysh attentano alla vita di Maometto, ciò avvenga in circostanze dubbie e per mezzo dell’intervento di personaggi quantomeno curiosi tra cui Satana e l’Angelo-cammello Gabriele?
Tattica questa non nuova: per giustificare l’esilio dei Banu al-Nadir da Medina, Maometto si inventò un complotto contro la sua vita ordito dai perfidi Ebrei, che l’onnipresente e comodo Arcangelo Gabriele gli avrebbe comunicato.
In tutti questi casi, Maometto resta l’unico “testimone” della comunicazione divina. Sospetto direte voi? Non siete i soli.
Tutto questo tenendo conto che nell’Islam, la pena di abbandonare la propria religione è la morte, così come per la bestemmia contro Allah. In fin dei conti, i Quraysh stavano trattando i Musulmani in maniera molto più umana di come i Musulmani trattano gli altri.
Ancora peggio, durante il primo conflitto armato con i Meccani (armato da una parte sola – bravi, avete indovinato, quella Musulmana), i Musulmani aggrediscono dei mercanti che non c’entravano niente con le persecuzioni (‘Amr b. al-Hadrami, ‘Uthman b. Abdullah b. al-Mughira, suo fratello Naufal e al-Hakam b. Kaysan, persone semi-sconosciute che non figurano altrove nella Siraat), contro l’ingiunzione coranica del verso 17:15, “…e nessun anima porterà il peso di un altra.” L’incontro, tenutosi durante i mesi sacri in cui a tutti era proibito combattere, e per di più travestendo i suoi guerrieri da pellegrini per non far sospettare nulla ai mercanti, si concluse con la morte di ‘Amr, la cattura di ‘Utham e al-Hakam (per cui verranno pagati lauti riscatti), e il furto della carovana.
Neanche volendo, in conclusione, è possibile biasimare i Quraysh per il loro comportamento; financo arrivare a dire che quanto avevano fatto giustificava una guerra totale e senza frontiere come quella scatenata da Maometto non appena ebbe sotto il suo controllo un congruo numero di guerrieri a cui fare il lavaggio del cervello e promettere loro vergini in Paradiso e schiave sessuali (le prigioniere) sulla terra.
Risposta del musulmano:
Bla….bla….bla…….Appena ho iniziato a leggere ho visto che voi inserite dati oltre che errati anche in modo disornato.
Bilal lo schiavo abissinio ritornato all’Islam e’ stato comprato (era proprietà di Hind) e poi rilasciato da Abu Bakr, mentre era in corso la tortura con il macigno sul petto e dopo giorni di torture. I primi musulmani che soffrirono nel deserto furono cacciati o meglio espulsi dalla loro città perche’ sempre più meccani si convertivano e i quraysh non sapevano più che fare. Se è per questo allora forse non sai che mentre i Quraysh cercavano nel deserto Mohammad e Abu Bakr (si stavano recando a Yatrib) i due si nascosero in una grotta, quando arrivarono i quraysh ed esperti beduini del posto non entrarono appunto in quella caverna perche’ videro che all’ingresso vi era una tela con ragno e un uccello con i piccoli….quindi dovettero constatare che in quella caverna non c’era nessuno. Questi sono i miracoli di Dio che riserva ai suoi profeti. Non è assolutamente vero poi dell’assassinio di mercanti………falsissimo……………
Risposta:
Parliamo quindi dell’attacco alle carovane Quraysh e l’uccisione dei mercanti.
Ishaq narra di come Maometto abbia inviato otto dei suoi uomini a Nakhla in un raid contro i Quraysh:
Ishaq: pag. 423-425:
L’Apostolo inviò ‘Abdullah b. Jahsh b. Ri’ab al-Asadi a Rajab al suo ritorno dalla prima Badr. Egli inviò con lui otto emigranti, senza nessuno degli Ansar. Egli scrisse una lettera per lui, e gli ordinò di non guardarla fino a quando non avesse viaggiato per due giorni, e ti fare quello che in essa era ordinato, ma di non esercitare pressione su nessuno dei suoi compagni. I nomi degli otto emigranti erano, Abu Hudhayfa, ‘Abdullah b. Jahsh, ‘Ukkasha b. Mihsan, ‘Utba b. Ghazwan, Sa’d b. Abu Waqqas, ‘Amir b. Rabi’a, Waqid b. ‘Abdullah, e Khalid b. al-Bukayr.
Quando Abdullah ebbe viaggiato per due giorni aprì la lettera e vi guardò, e questo è ciò che diceva: ‘Quando avrai letto questa mia lettera procedi fino a quando non avrai raggiunto Nakhla per nasconderti in attesa dei Quraysh e scoprire per noi quello che stanno facendo.’ Avendo letto la lettera egli disse, ‘Udire è obbedire.’ Quindi disse ai suoi compagni, ‘L’Apostolo ci ha comandato di recarci a Nakhla per tendere un agguato ai Quraysh e portargli notizie di loro.”
“Tendere un agguato” è l’ordine di uccidere, “to lie in wait” è la stessa espressione usata dal verso 9:5 del Corano:
“So when the sacred months have passed away, then slay the idolaters wherever you find them, and take them captives and besiege them and lie in wait for them in every ambush”
“Mi ha proibito di fare pressione su ciascuno di voi, così se qualcuno desidera il martirio vada innanzi, e se qualcuno non lo desidera, lasciatelo tornare indietro; per quanto mi riguarda, io andrò innanzi come il profeta ha ordinato.'”
[…]
“Una carovana Meccana giunse presso loro trasportano resine, cuoio, ed altre mercanzie, che i Qurasyh commerciavano. Quando videro i Musulmani ebbero paura di loro. Ukkasha, che aveva la testa rasata, guardò verso di loro e quando essi lo videro si sentirono al sicuro e dissero, ‘Sono pellegrini, non avete niente da temere da loro.’ [i pellegrini pagani che conducevano i pellegrinaggi a Mecca avevano l’abitudine di radersi. NdHebrand] I Musulmani si consultarono fra loro riguardo ad essi, trovandosi nell’ultimo giorno di Rajab, così erano esitanti e timorosi nell’attaccarli.”
Il Rajab, come il Ramadan, era un mese sacro del calendario pagano. Combattere, saccheggiare ed in generale creare problemi era proibito. Turba constatare come l’osservanza di un rito pagano costituisse un problema per i Musulmani, mentre l’omicidio e il furto non lo erano.
“Quindi si incoraggiarono l’un l’altro, e decisero di ucciderne quanti più potevano e di prendere quello che avevano. Waqid colpì ‘Amr b. al-Hadrami con una freccia e lo uccise, e ‘Uthman e al-Hakam si arresero. Naufal fuggì e li eluse.’Abdullah e i suoi compagni presero la carovana e i due prigionieri e giunsero a Medina con loro. Un uomo dalla famiglia di ‘Abdallah menzionò che egli disse ai suoi compagni, “Un quinto di ciò che abbiamo preso appartiene all’apostolo.’ (Ciò era prima che Dio avesse stabilito per lui un quinto del bottino.”
Il fatto che ‘Abdullah annunciasse questa regola sulla spartizione del bottino anni prima della conferma Coranica di questa regola suggerisce che l’idea fosse di Maometto, e che il suo dio avesse semplicemente reso legittima la sua pretesa. Il denaro è un potente motivatore.
“Quando giunsero all’apostolo, egli disse, ‘Io non vi ho ordinato di combattere nel sacro mese,’ e trattenne la carovana ed i prigionieri in sospeso.”
Il prospetto del “martirio” e del “tendere agguati” conferma che Maometto aveva mandato i Musulmani a combattere, e l’accordo sulla “divisione del bottino” conferma che egli aveva dato loro l’autorizzazione a rubare. Il profeta, mentendo, stava solo cercando di guadagnare tempo, non aveva mai avuto intenzione di restituire il maltolto.
Ishaq: pag. 426-427
“I Quraysh dissero ‘Maometto e i suoi compagni hanno violato il mese sacro, sparso sangue al suo interno, preso bottino, e catturato uomini,'”
I pagani sapevano che rompere accordi, uccidere, rapire, e rubare è sbagliato. E’ vergognoso che il solitario profeta dell’Islam non lo sapesse.
“…e quando vi furono molte discussioni riguardo a questa vicenda, Allah inviò al suo Apostolo: ‘
Ti chiedono del combattimento nel mese sacro. Di’: “Combattere in questo tempo è un grande peccato, ma più grave è prevenire l’accesso al sentiero di Allah e il non credere in Lui ed impedire l’accesso alla Santa Moschea, e scacciare gli abitanti da essa.’ cioè, tu hai ucciso nel sacro mese e loro vi hanno trattenuto dal seguire dal sentiero di Allah con la loro miscredenza, e dalla sacra moschea, e ti hanno allontanato da essa quando voi eravate il suo popolo. Questa è una questione più grave presso Allah della morte di coloro che avete ucciso. ‘E l’oppressione [fitnah] è peggiore dell’omicidio.’ cioè, costoro erano soliti sedurre i Musulmani per allontanarli dal sentiero di Allah e farli ritornare alla miscredenza dopo aver creduto, e ciò è peggiore presso Allah dell’omicidio.
Questo è il verso 2:217, il cui significato essenzialmente è: il non credere in Allah è peggiore dell’omicidio, di conseguenza i Musulmani che hanno condotto il raid di Nakhla non sono punibili. Questa assurda giustificazione è riportata anche dal Tafsir di Ibn Kathir.
“Quando il Corano scese riguardo a questi avvenimenti ed Allah sollevò i Musulmani dalla loro ansietà sulla questione, l’apostolo prese la carovana e i prigionieri.” […] Abu Bakr, il futuro califfo, compose i seguenti versi:
Considerate la guerra nel mese sacro una grave offesa,
Ma più grave è, se la si giudica rettamente,
La vostra opposizione agli insegnamenti di Maometto, e la vostra
Miscredenza in essi, che Dio vede e testimonia,
Il vostro scacciare il popolo di Dio dalla Sua moschea,
Così che nessuno possa essere visto adorarLo colà.
Nonostante voi ci diffamiate per averlo ucciso,
Più pericoloso è all’Islam il peccatore che invidia.
Le nostre lancie bevvero del sangue di Ibn al-Hadrami
In Nakhla quando Waqid accese il fuoco della guerra,
‘Uthma ibn ‘Abdullah è con noi,
Una cinta di cuoio macchiata di sangue gli cinge i fianchi.
Perdono per gli assassini. Ricompensa per i saccheggiatori. Bottino per Maometto. La “Causa di Allah” era stata definita per la prima volta, come direttamente collegata ad un attacco terroristico – un attacco in cui militanti Islamici avevano attaccato dei civili. Hanno commesso omicidio, rapimento, e furto a mano armata. Nulla di religioso è stato predicato. Piuttosto l’Islam è stato usato per motivare i banditi e per ricompensare il profeta. La “religione” ha incitato alla barbarie, piuttosto che prevenirla.
Alla luce di questi fatti, per quale ragione non dovrei chiamare Maometto ladro ed assassino? Ci sono stati milioni di assassini, milioni di rapitori, milioni di terroristi. I ladri, innumerevoli. E ci sono stati migliaia di persone che hanno asserito di essere inviati da Dio. Ciononostante, Maometto solo ha compiuto tutte queste cose affermando di farlo per diritto divino. E’ per questo che Maometto, il solitario ed unico profeta dell’Islam, si qualifica tra i più malvagi uomini che siano mai esistiti.
Risposta del musulmano:
Sembra che tu ci trova gusto a ripostare i vecchi argomenti……Ma cosa stai dicendo…….le cose sono diverse…mi tocca perdere altro tempo, ma questa volta salvalo mi raccomando.
Era nel mese di Rajab, uno dei 4 mesi sacri dell’anno, il profeta non diede nessuna istruzione ad Abd Allah di attaccare la carovana, ma semplicemente portagli informazioni. Poco dopo che gli emigranti ebbero raggiunto la loro destinazione, si accamparono in un punto strategico,non lontano dalla via principale. Una carovana dei quraysh passò di là e si fermò accampandosi. Abd Allah non sapeva che fare, liui doveva portare solo notizie. Si chiedevano se queste convenzioni preislamiche fosseroancora valide per loro (mese Rajab).Pensarono anche alla rivelazione;Il permesso di combattere è dato a coloro che combattono perchè sono stati ingannati …a quelli che sono stati cacciati ingiustamente dalle loro casa. (Cor. XXII,39).Essi erano in guerra con i quraysh e avevano riconosciuto tra i mercanti 2 membri del clan dei Makhzum che, di tutti clan dellamecca, era quello che si era dimostrato più ostile verso l’Islam. Era mattino dell’ultimo giorno di Rajab; il tramonto avrebbe introdotto il mese di Sha’ban, non sacro, ma allora, sebbene non più protetti dal calendario, i loro nemici sarebbero stati protetti dalla distanza perchè avrebbero raggiuntoil recinto sacro, così dopo aver esitato, decisero di attaccare. La prima freccia uccise un uomo dei Kindah due si arresero mentre nawfal fuggì a mecca. Abd Allah e isuoi uomini presero i prigionieri e merci ed andarono a Medina. Fu messo da parte un quinto della preda per il profeta e il resto perloro. ma il profeta rifiutò di acettare perchè era una violazione al mese sacro. Vennero allora rivelati i versetti:ESSI TI CHIEDONO DEL MESE SACRO E DEL COMBATTERVI. DI’ : COMBATTERE IN QUESTO MESE E’ UNA GRANDE OFFESA: MA DISTRARRE GLI UOMINI DALLA VIA DI DIO, IL SACRILEGIO VERSO DI LUI E LA SACRA MOSCHEA, E LO SCACCIARE IL SUO POPOLO DI LA’, SONO COSE PIU’ GRAVI PER DIO. E LA PERSECUZIONE E’ PIU’ GRAVE DELL’UCCISIONE”.
Il profeta interpretò questi versetti come una conferma della tradizionale interdizione di combattere nei mesi sacri, ma che faceva un’eccezione in questo caso particolare. Accettò il quinto della preda a completo beneficio della comunità di medina. Il clan di mecca dei Makhzum mandarono il riscatto per il prigioniero di nome HAKAM ma EGLI SCELSE DI ENTRARE NELL’ISLAM E DI RIMANERE A MEDINA, mentre l’altro ritornò da solo a mecca. nel mese di sha’ban venne il versetto che disse a Mohammad (pbsl) di cambiare la direzione della preghiera. non più diretti verso gerusalemme, ma verso Mecca. Questo suscitò la rabbia e l’invidia delle tribù ebree di medina, che cercarono di corrompere il profeta dicendogli perfino che se ritornava a pregare e a condurre la preghiera rivolti verso Gerusalemme lo avrebbero accettato come profeta di Dio, ma egli non accetto’……..PERCHE’ ERA VERAMENTE UN PROFETA DI DIO.IL SIGILLO MDEI PROFETI.
Non cè stata alcuna barbaria……..come la spieghi la persecuzione e uccisione dei primi musulmani a mecca???????????? uno si deve difendere.
Ai quraysh dava fastidio che con una vera religione non potevano più guadagnare soldi e potere che avevano, creando i pellegreniggi per le loro divinità.
Risposta:
- “Sembra che tu ci trova gusto a ripostare i vecchi argomenti……Ma cosa stai dicendo…….le cose sono diverse…mi tocca perdere altro tempo, ma questa volta salvalo mi raccomando.“
Riposto perché si tratta di un argomento importante, al quale peraltro l’altra volta non aveva risposto, limitandosi a frasi di circostanza.
I suoi argomenti sono essenzialmente due:
Primo: i Musulmani non sarebbero partiti con l’intenzione di attaccare, rubare e uccidere, ma solo di raccogliere informazioni.
Secondo: lei afferma che i Musulmani erano già in guerra contro i Quraysh, per cui avevano tutto il diritto di attaccarli; la causa scatenante di questa guerra sarebbe stata la persecuzione dei Musulmani a Mecca.
Questi argomenti non giustificano le azioni dei Musulmani per diversi motivi:
- riguardo al primo punto, la sua affermazione è priva di qualsivoglia prova o indicazione; come ho riportato, la Siraat afferma addirittura che ‘Abdallah avesse chiesto ai suoi uomini, se non desideravano il martirio, di non seguirlo; il loro attacco gratuito e non provocato chiarisce le loro intenzioni meglio di mille parole.
- riguardo al secondo punto, ho già ampiamente dimostrato come Maometto stesso, con le sue azioni, avesse causato inimicizia tra lui e i Quraysh.
Ishaq: 167-168:
“Quando l’Apostolo mostrò l’Islam apertamente come Dio gli aveva indicato la sua gente non si allontanò da lui o si rivoltò contro di lui, per ciò che ho udito, FINO A QUANDO egli non parlò dei loro dei in maniera offensiva. Quando egli lo fece, essi ne furono grandemente offesi e risolsero all’unaminità di trattarlo come loro nemico…
…quindi si recarono da Abu Talib una seconda voltae dissero, ‘Tu hai un’alta, elevata posizione presso di noi, e noi ti abbiamo chiesto di mettere fine alle attività di tuo nipote e tu non l’hai fatto. In nome di Dio, non possiamo sopportare che i nostri padri siano offesi, che i nostri costumi siano derisi e che i nostri dei siano insultati. Finché non ci liberi di lui noi vi combatteremo fino a quando una delle due parti non perirà’, o parole dal significato simile.
Maometto fu anche il primo a bestemmiare gli dei dei Quraysh:
Ishaq: pag. 235
“Abu Jahl incontrò l’apostolo, così ho udito, e disse a lui, ‘In nome di Dio, Maometto, tu smetterai di maledire i nostri dei o noi malediremo il Dio che tu servi.'”
Oggi i Musulmani uccidono chi bestemmia Allah e Maometto, in quanto Maometto stesso ha ordinato l’assassinio di chi lo insultava. Se i Quraysh dovessero trattare i Musulmani così come i Musulmani trattano gli infedeli, Maometto avrebbe dovuto essere ucciso – ciononostante, i Quraysh erano fedeli alle loro tradizioni e non gli tolsero un capello fintanto che suo zio, un uomo prominente nella comunità Corescita, gli accordava la sua protezione.
Parli dell’uccisione di Musulmani a Mecca: in realtà l’unico(a) Musulmano(a) uccisa fu Sumayyah bin Khabbab, una schiava Abissina di Abu Hudhaifah ibn al-Mughirah; la Siraat racconta che essa venne uccisa da Abu Jahl in maniera particolarmente crudele, colpita con una lancia nelle parti intime.
Asserire che i Musulmani erano autorizzati ad uccidere un numero arbitrario di mercanti Quraysh disarmati ed indifesi per vendetta di Sumayyah ha ben poco di religioso, soprattutto tenendo conto del fatto che il suo assassino non era tra i mercanti.
Se usassimo la stessa logica, i Cristiani dovrebbero aggredire e uccidere gli abitanti del villaggio Turco dove tre editori Cristiani sono stati uccisi, per ripicca contro la persecuzione subita.
Infine Maometto ha affermato che il peccato che giustifica tale attacco è più grave di quello di combattere nel mese sacro (“distrarre gli uomini dalla via di Dio”) cioè il fare proselitismo per convincere i Musulmani a lasciare la loro religione (lo stesso motivo per cui sono stati uccisi i tre editori Cristiani).
Egli è stato il primo a fare la stessa cosa nei confronti dei Quraysh, e non per questo gli è stato fatto del male. Immagino che lei non sarebbe contento se qualcuno, in ossequio alla sua religione, la uccidesse mentre lei pratica il suo dovere religioso di annunciare l’Islam ai miscredenti.
Conclusione
Nulla nelle fonti Islamiche fa pensare che i Musulmani fossero in guerra con i Quraysh prima di questo episodio, e semmai erano i secondi, e non i primi, ad avere motivo di astio nei confronti di Maometto e dei Musulmani per la loro condotta a Medina. L’aggressione alla carovana dei Quraysh non è altro che un vile ed ingiustificato episodio di pirateria ed omicidio, benedetto da Maometto come legittimo. Questo fa di lui un uomo immorale e malvagio, e ben gli merita il titolo di ladro e brigante.
“…Le nostre lancie bevvero del sangue di Ibn al-Hadrami
In Nakhla quando Waqid accese il fuoco della guerra.”
Risposta del musulmano:
Certo che avevano il diritto di attaccarli, ti confiscano le terre, soldi, ti fanno morire di fame ccosadevi fare???????
Lo scontro fisico è arrivato solo dopo la rivelazione di Dio nel versetto XXII, 39.
Sul primo punto Abd Allah non ha chiesto il martirio di era indeciso fino all’ultimo, alla fine combattè……chiedere il martirio è un altra cosa. I musulmani morti per mano dei quraysh o feriti non erano due ma molti di più, tutti quelli che non avevano o non potevano contare su una forte tribù qualche nome: Tasir, Sumayyah, Ammar, Mus’ab, Zubayr, Tulayb, Abd Allah ibn Jahsh, Ubayd Allah con la moglie Umayyade, Umm habibah, Abu Salamah, Abu Sabrah, Umm Salamh ecc……..
Maometto ebbe sempre grande rispetto per i Quraysh…..certo lui aveva avuto la missione profetica e perchè mai doveva continuare a vivere bell’ignoranza e nell’ineguaglianza sociale…….nei lussi ai danni dei poveri come i prestiti a usura??????????
I quraysh e altre tribù non avevano mai visto di buon occhio i credenti al solo Dio, che continuavano a praticare il culto di Abramo, fin da prima della nascita di Muhammad (pbsl), alcuni idoli erano stati presi dalla siria…se vuoi un giorno ti spiegherò anche questo e anche che la Kaba il tempio costruito da Ismael e Abramo venne usato per pregare varie statue…è una storia lunga.
Poi ti ripeto poco prima della conquista di mecca, Abu Sufyan parlando a sua moglie Hind……….e ad una precisa domanda di questa se erano in errore prima dell’Islam, lui disse Sì prima eravamo in errore e vivevamo male, i nostri dei erano falsi, lui ( il Profeta) non si impadronisce delle città, ma dei cuori della gente…magari un giorno potrai dirle anche tu le stesse cose…chi lo sà Dio è grande.”NON TI MANDAMMO SE NON COME MISERICORDIA PER IL CREATO” Corano XXI, 107
- Risposta:
La sua volontà di difendere a tutti i costi il suo profeta mal si riconcilia con i fatti che ho già elencato e che finora sta ignorando.
Continua a non rispondere alle mie osservazioni, citando in maniera vaga episodi di cui finora non ha portato nessun riferimento.
Se desidera continuare, le chiedo di rispondere chiaramente a questi tre punti:
Punto 1: all’inizio della sua predicazione, Maometto era stato lasciato in pace fino a quando non ha cominciato ad insultare gli dei Quraysh; questi hanno reagito in malo modo ma non l’hanno minacciato fisicamente, al contrario di quanto ha fatto Maometto. Ho ampiamente dimostrato tutto questo.
Ora, Maometto ha fatto uccidere persone che parlavano male di lui e di Allah; anche ammesso che fosse stato esiliato (e non è vero perché la Hijra non è stata accompagnata da nessun genere di “sfratto”), questa è una soluzione infinitamente più civile di come si comportarono i Musulmani, che pertanto non possono invocare questo gesto come giustificazione per i massacri che hanno compiuto ai loro danni. Anche tenendo conto che i Quraysh avevano chiesto come unica condizione per smettere di importunare Maometto che questi cessasse di offendere i loro dei.
Punto 2: Sto ancora aspettando di sapere perché ritiene giusto l’omicidio dei mercanti disarmati Quraysh, quando il Corano (17:15) dice chiaramente che “…nessun anima porterà il peso di un altra.”. Abu Jahl è l’unico Quraysh ad avere ucciso un Musulmano (una schiava), e non era tra i mercanti di Nakhla.
Punto 3: Ha fatto affermazioni di cui non ho riscontro né nelle hadith né nella Siraat; ora, non ho Tabari sottomano per verificare estensivamente ma mi risulta che l’unico Musulmano(a) ucciso(a) a Mecca sia la sopracitata Sumayyah bint Khabbab; le chiedo di portarmi prove riguardo a:
-l’uccisione di altri Musulmani a Mecca;
-il loro esilio (inteso come cacciata, non come esilio volontario) e il loro patire la fame.
Riaffermo che non vi era alcuna ostilità prima del raid terroristico dei Musulmani contro i Quraysh. Tutte le testimonianze sono concordi su questo. Il Tareeq di Tabari, a pagina 28 del volume VII dell’edizione inglese di M. V. McDonald, riporta testualmente:
Tabari:VII-28
…i responsabili erano ‘Abd Allah b. Jash e Waqid, i confederati dei Banu ‘Adi b. Ka’b, insieme con altri compagni del Messaggero di Dio che egli aveva mandato con ‘Abd Allah b. Jash. Questo incidente aveva provocato (uno stato di) guerra tra il Messaggero di Dio e i Quraysh e fu l’inizio dei combattimenti in cui essi si inflissero perdite a vicenda; ebbe luogo prima che Abu Sufyan e i suoi compagni partissero per la Siria.”
Il raid di Nakhla fu un atto terroristico compiuto da predoni a scopo di saccheggio e rapina, sfociato in omicidio colposo. Questo è l’unica interpretazione razionale che si può dare degli eventi.
Risposta del musulmano:
Molte delle persone ferite nella giornata in cui morirono altri musulani tra cui Sumayya e Yasser (il figlio Ammar fu ferito ma si salvò)partirono subito per andare in Abissinia, questo perchè essendo senza tribù non avevano protezione. Quindi in Abissinia, di fronte al Negus andarono gli scampati alla strage e Ja’far che era cugino del profeta e che andò per poter parlare con il re Cristiano……….
L’abissinia fù indicata da Muhammad (pbsl) poichè vi era un rè cristiano giusto che li avrebbe fatti vivere in pace…….
Lui non ha insultato i Quraysh…….per lasciare la sua missione di Proeta gli furono offerti oro, potere addiritura il comando di Mecca…….ma lui rifiutò. questa è forse la violenza…….poi certo gli disse che pregavano dei falsi…..questa era un offesa da risolvere con le violenze da parte dei qurayshiti con il boicottare i mulmani presenti a mecca fino acacciarli via…
Le prove del loro esilio era il periodo precedente all’Egira verso Medina…….infatti tutti musulmani furono esiliati nel deserto…….vi fù poco prima la morte di Khadija……….successivamente il profeta cerco di andare a parlare in una oasi vicino mecca (adesso non ricordo il nome poi te lo scriverò, ma era alleata dei Quraysh) ma fu preso a sassate dai bambini e andò via. Poi appunto una notte, quando sembrava tutto perso e che Muhammad-pbsl- era costernato vi fù un incontro tra i musulmani meccani e i dignitari di Yatrib, questi accettarono l’islam e fecero sì che i musulmani di Mecca si trasferissero a Yatrib che successivamente prese il nome di Medina.
Cè stata un altra tribù che uccise e ferì i musulmani erano i Makhzum.
C’era odio verso i primi musulmani e il Profeta perchè Mecca stava cambiando………….le persone povere si convertivano all’Islam,gli schiavi piano piano si convertivano…figli di apparteneti ai Quaraysh si convertivano….questo non era visto di buon occhio……….perchè fino al quel momento i poveri morivano di fame, gli schiavi venivano trattati come bestie, persone che si indebitavano tutta lavita perchè chiedevano prestiti ai Quraysh che erano peggio degli usurai, donne trattate come oggetti, neonate sepolte vive ecc………………con MUHAMMAD (pbsl) questo finì e i quraysh si inkazzarono…………..finalmente i più forti non mangiavno i più picccoli.
Risposta:
- “Molte delle persone ferite nella giornata in cui morirono altri musulani tra cui Sumayya e Yasser (il figlio Ammar fu ferito ma si salvò)partirono subito per andare in Abissinia, questo perchè essendo senza tribù non avevano protezione”
Sono al corrente della migrazione in Abissinia dei primi Musulmani, non sono al corrente degli altri fatti da te citati. Ti chiederei di portare dei riferimenti precisi, e faccio notare come non hai ancora saputo rispondere ai punti 1 e 2.
Risposta del musulmano:
Volevi avere dei riferimenti circa la migrazione in abissinia????
Il Profeta era stato lasciasto relativamente in pace fino a quando dopo il versetto scesa da Dio gli disse che non era più il tempo di professare la religione clandestinamente e che leggittimamente i musulmani dovevano poterla professare anche in pubblico, nel senso liberi di pregare o fare il pellegrinaggio alla Kabah…………perchè mai dovevano continuare a nascondersi?????????? (penso che tu sappia la storia della Kabah e che anticamente era stata eretta per il Dio unico e successivamente meta di idola voluti per motivi economici più che spirituali). Mentre si recava verso la Kabah egli venne picchiato, insultato ecc……..tantè che dovette intervenire suo zio Hamza non ancora musulmano e lo difese poichè egli era molto rispettato per la sua forza.Anche i primi sahab erano tutti feriti a causa delle numerose pietre lanciate dai meccani e dal fuoco acceso con arbusti per non farli passare.
Insultare i Quraysh secondo tè vuol dire che appunto la Kabah non era stata fatta per gli dei?????????. Dopo la morte dello zio Abu Talib, il profeta non aveva più protezione tribale e quindi fù esiliato nel deserto fuori mecca, boicottati musulmani cacciati dalle case, non potevano comprare alimenti, confiscato beni come l’oro ecc… I quraysh non avevano paura per la loro religione, ma per quanto potevano perdere in termini economici se mecca non fosse più la città degli dei. Il profeta uccise in battaglia dopo il versetto quando finalmente era il momento di riprendersi ciò che era stato preso dai quraysh. Per il punto 2 appunto il profeta non era daccordo con ciò che fece Abd Allah infatti rifiutò di acettare perchè era una violazione al mese sacro. Vennero allora rivelati i versetti:ESSI TI CHIEDONO DEL MESE SACRO E DEL COMBATTERVI. DI’ : COMBATTERE IN QUESTO MESE E’ UNA GRANDE OFFESA: MA DISTRARRE GLI UOMINI DALLA VIA DI DIO, IL SACRILEGIO VERSO DI LUI E LA SACRA MOSCHEA, E LO SCACCIARE IL SUO POPOLO DI LA’, SONO COSE PIU’ GRAVI PER DIO. E LA PERSECUZIONE E’ PIU’ GRAVE DELL’UCCISIONE”.
Il profeta interpretò questi versetti come una conferma della tradizionale interdizione di combattere nei mesi sacri, ma che faceva un’eccezione in questo caso particolare.
L’oasi dove il profeta andò a chiedere protezione (prime dell’incontro con i notabile delle tribù di Medina) si chiama Ta’if e i bambini e adulti lo cacciarono ferendolo con delle pietre tanto da farlo sanguinare. Successivamente il Profeta (pbsl) disse che il giorno più brutto della sua vita dopo la morte della moglie Khadija fu questo episodio.
Risposta:
- “Volevi avere dei riferimenti circa la migrazione in abissinia????”
No, conosco i dettagli – la Siraat ne parla estensivamente, e in ogni caso non sono fatti rilevanti per il nostro dibattito.
- “Il Profeta era stato lasciasto relativamente in pace fino a quando dopo il versetto scesa da Dio gli disse che non era più il tempo di professare la religione clandestinamente e che leggittimamente i musulmani dovevano poterla professare anche in pubblico, nel senso liberi di pregare o fare il pellegrinaggio alla Kabah…………perchè mai dovevano continuare a nascondersi????????”
No, la Siraat non dice questo. La Siraat dice chiaramente (per la terza volta):
Ishaqpag. 167-168:
“Quando l’Apostolo mostrò l’Islam apertamente come Dio gli aveva indicato la sua gente non si allontanò da lui o si rivoltò contro di lui, per ciò che ho udito, FINO A QUANDO egli non parlò dei loro dei in maniera offensiva. Quando egli lo fece, essi ne furono grandemente offesi e risolsero all’unaminità di trattarlo come loro nemico…
- “Mentre si recava verso la Kabah egli venne picchiato, insultato ecc……..”
Insultato sì, come ho già mostrato i Quraysh hanno cominciato a insultarlo di rimando dopo che Maometto aveva insultato i loro dei e le loro tradizioni. Non è importante solo l’azione, ma anche il motivo dietro ad esse. Riguardo al picchiato, Ishaq dice che la peggior cosa che vide fare a Maometto furono insulti verbali, a cui egli rispose con minaccie di morte.
- “Anche i primi sahab erano tutti feriti a causa delle numerose pietre lanciate dai meccani e dal fuoco acceso con arbusti per non farli passare. Insultare i Quraysh secondo tè vuol dire che appunto la Kabah non era stata fatta per gli dei?????????”
No, questo non è un insulto. La Siraat non specifica, ma riporta (per la seconda volta):
Ishaq: pag. 168
Quindi [i Quraysh] si recarono da Abu Talib una seconda voltae dissero, ‘Tu hai un’alta, elevata posizione presso di noi, e noi ti abbiamo chiesto di mettere fine alle attività di tuo nipote e tu non l’hai fatto. In nome di Dio, non possiamo sopportare che i nostri padri siano offesi, che i nostri costumi siano derisi e che i nostri dei siano insultati. Finché non ci liberi di lui noi vi combatteremo fino a quando una delle due parti non perirà’, o parole dal significato simile.
Se lei è onesto mi risponda: cosa succederebbe ad un non-Musulmano che offenda gli antenati dei Musulmani, che derida la Shar’ia e offenda Allah in uno Stato Islamico?
- “Dopo la morte dello zio Abu Talib, il profeta non aveva più protezione tribale e quindi fù esiliato nel deserto fuori mecca, boicottati musulmani cacciati dalle case, non potevano comprare alimenti, confiscato beni come l’oro ecc…”
Le ho chiesto, e chiedo ancora, i riferimenti per queste affermazioni.
Finora mi ha solo portato parole sue. Io ho portato fonti Islamiche universamente accettate per argomentare le mie tesi, finché lei non farà altrettanto a sostegno delle sue queste resteranno chiacchiere.
Un’affermazione fatta senza prove può essere confutata senza bisogno di prove.
- “I quraysh non avevano paura per la loro religione, ma per quanto potevano perdere in termini economici se mecca non fosse più la città degli dei. Il profeta uccise in battaglia dopo il versetto quando finalmente era il momento di riprendersi ciò che era stato preso dai quraysh.”
Ancora chiacchiere. Deve dimostrarmi:
a) che i Musulmani furono cacciati con la forza;
b) che i Quraysh confiscarono le loro proprietà;
Sto aspettando.
- “Per il punto 2 appunto il profeta non era daccordo con ciò che fece Abd Allah infatti rifiutò di acettare perchè era una violazione al mese sacro…”
l profeta era contrario soltanto per un motivo: perché il combattimento era avvenuto nel mese sacro. Questo è chiaro dal versetto da lei citato.
Io le ho fatto un’altra domanda. Lei ha detto che la violenza contro i Quraysh (generalizzata, contro i Quraysh come entità sociale/politica) è giustificata dalla morte di una schiava Musulmana per mano di Abu Jahl (particolare, contro una specifica persona – non contro tutti i Quraysh che sono diventati Musulmani) – che peraltro è l’unica Musulmana uccisa per la sua fede di cui abbiamo accertato.
La mia domanda è: perché sarebbe giusto uccidere dei mercanti disarmati per le colpe di Abu Jahl, se il Corano dice che nessun’anima porterà il peso di un’altra?
Alla fine della fiera, sto ancora aspettando risposta ai miei argomenti.
- “L’oasi dove il profeta andò a chiedere protezione (prime dell’incontro con i notabile delle tribù di Medina) si chiama Ta’if e i bambini e adulti lo cacciarono ferendolo con delle pietre tanto da farlo sanguinare. Successivamente il Profeta (pbsl) disse che il giorno più brutto della sua vita dopo la morte della moglie Khadija fu questo episodio.”
Anche se questo non c’entra con questo discorso, vorrei comunque fare delle precisazioni.
Intanto i Thaqif non erano Meccani, quindi qualsivoglia comportamento da loro rivolto verso Maometto non ha influenza sull’aggressione unilaterale compiuta dai Musulmani contro i mercanti di Mecca.
La Siraat riporta:
Ishaq: pag. 279
Quando l’Apostolo arrivò ad al-Ta’if raggiunse un numero di Thaqif che erano a quel tempo capi, per l’esattezza tre fratelli. […] L’Apostolo sedette con loro e li invitò ad accettare l’Islam e chiese loro aiuto contro i suoi avversari nella sua città.
Curioso come Maometto chiedesse aiuto a dei pagani di una città vicina. Forse Allah non era in grado di proteggerlo? Ad ogni modo, i Thaqif non erano impressionati dalle sue parole così come non lo erano i meccani:
Uno di loro disse che avrebbe sradicato la copertura della Ka’ba se Dio l’avesse mandato. L’altro disse: “Non poteva Dio trovare qualcuno migliore di te da mandare?” [E’ quello che ci chiediamo un pò tutti] Il terzo disse, “In nome di Dio, non farmi nemmeno parlare con te. Se tu sei un apostolo di Dio come dici di essere, allora sei invero troppo importante affinché io scambi parole con te, e se stai mentendo contro Dio non è parimenti giusto che io ti rivolga la parola!”
Le motivazioni di Maometto erano così trasparenti che i Thaqif furono istantaneamente convinti che egli era un ciarlatano.
Mi è stato detto che egli disse, “Vedendo che avete deciso come avete, mantenete questa questione segreta.” Poiché temeva che la sua gente ne venisse a conoscenza, e fosse ulteriormente aizzata contro di lui.
Maometto, che era comunque cittadino di Mecca, stava cercando aiuto contro i suoi stessi concittadini presso una tribù confinante. Non è forse tradimento questo? Non mi sorprende che cercasse di tenerlo nascosto.
Di ritorno dalla sua fallita missione diplomatica, Maometto si dovette inventare delle fantasiose storielle per farla sembrare eroica. Quindi leggiamo che quando venne cacciato in malo modo dai Thaqif, uno schiavo Cristiano gli venne in aiuto:
Maometto disse, ‘da quale paese vieni, Addas, e qual’è la tua religione?’ Egli rispose, ‘Io sono un Cristiano, del popolo di Nineveh.’
Peccato che, secondo la Bibbia, Nineveh sarebbe stata distrutta un migliaio di anni fa dopo la predicazione di Giona. Ciononostante, questo spiega lo scopo di questo aneddoto – Maometto voleva far apparire il suo tentativo di cercare alleati contro il suo popolo come la divina predicazione di un profeta del passato.
Il Messaggero disse, ‘Dalla città del giusto uomo Giona figlio di Matta?’
…anche se Giona veniva da Nazareth, e suo padre era Amittai, non Matta.
‘Come conosci di Giona figlio di Matta?’ egli chiese. Il Messaggero rispose, ‘Egli è mio fratello. Egli era un profeta e io sono un profeta.’ Addas si inchinò dinanzi al Messaggero e baciò la sua testa, le sue mani e i suoi piedi. […] ‘Maometto mi ha detto cose che nessuno se non un profeta conoscerebbe’.
Se questo fosse vero, come farebbe Addas a saperlo? La semplice ingenuità di questa storiella è sorprendente.
Oltre a ciò, Ishaq riporta che dei Jinn (dei demoni) lo incontrarono a Nakhla (c’erano due Nakhla, una a sud di Mecca e l’altra a Nord) e ascoltarono la sua predicazione (a questo episodio fanno riferimento le aya 46:28-32 e 72:1). Non trovate strano che gli uomini non lo ascoltano, ma i demoni si? Questo la dice lunga sulla natura della sua predicazione.
Maometto, quando tornò a Mecca, era in cattive acque:
Tabari VI:118
“Il Messaggero tornò a Mecca e trovò che la sua gente era ancora più determinata ad opporsi a lui e ad abbandonare la sua religione, tranne per alcune deboli persone che credevano in lui”
Ishaq riporta che Maometto, disperato, “offriva se stesso alle tribù di Arabi alle fiere ovunque giungesse l’opportunità, chiamandoli a Dio e dicendogli di essere un profeta.”
L’episodio recentemente avvenuto dei versetti satanici era stato un colpo devastante per la credibilità di Maometto. Non sorprende che si sia dovuto cercare al più presto un’altra platea, degli altri seguaci, e di abbandonare il ruolo del profeta in favore di quello del ladro e brigante. Come ha fatto quando, purtroppo, ha trovato un gruppo di persone facilmente manipolabili che accettarono di servirlo per combattere con lui in cambio di favole e storie di ricompense nell’aldilà (dopo la morte).
FINE
buongiorno, penso che la figura di muhamad sia una figura infame, un individuo che farebbe ribrezzo a tutte le persone degne, per quanto riguarda i suoi seguaci non mi stupisco, vedo i successi delle società’ maomettane, da andarne fieri…..