Il profeta razzista e le teste d’uvetta
Riportiamo le parole con cui Maometto, il messaggero di Allah, enfatizzó il concetto di obbedienza verso il proprio leader dipingendo il peggior scenario possibile riguardo le sembianze di un capo islamico da seguire, ovvero un NERO.
dovete obbedire al vostro leader musulmano anche se fosse uno schiavo etiope la cui testa sembra un chicco d’uvetta. (Sahih Al Bukhari, n. 7142)
Si veda anche: Sahih Al Bukhari, n. 693 e Sahih Al Bukhari, n. 696
Maometto, lo stesso profeta che descrisse Satana equiparandolo ad un uomo nero di nome Nabtal bin al Harith (Sira rasulillah paragr. 357).
E che, quando vide in sogno “una donna di colore spettinata” la interpretò come simbolo di un’epidemia. (Sahih al-Bukhari 7040)
Il fatto che il profeta dell’Islam provasse sentimenti razzisti verso le persone nere ha ovviamente influenzato il pensiero islamico, tanto che, nell’Ash-Shifa di Qadi ‘Iyad, un’opera mastodontica sulla vita di Maometto che da mille anni influenza la teologia islamica, arrivando al punto di acquisire santità, si dice che è punibile con la pena capitale chiunque lo definisca come NERO.
Anche il Corano Conferma questa “teoria ell’uomo ariano”. Nei versetti 26-27 La pelle di chi andrà in paradiso sarà bianca, mentre quella dei dannati sarà nera.
Ibn Kathir cita un hadith a questo proposito: “Quando il popolo del Paradiso vi entrerà” ci viene detto “un araldo dirà: O popolo del Paradiso, Allah vi ha promesso qualcosa che adesso vuole mantenere”. Allora i beati risponderanno: “Che cos’è? Non ha forse Egli reso pesante la nostra Bilancia?” – cioè, non ha giudicato che le nostre buone azioni pesano di più delle nostre cattive azioni? “Non ha Egli reso bianche le nostre facce e non ci ha forse resi liberi dal Fuoco?”. Poiché “non ci sarà né nero né oscurità sulle loro facce durante i vari eventi del Giorno del Giudizio. Ma le facce dei miscredenti ribelli saranno macchiate di polvere e di nero”.