Maometto, la tortura e la decapitazione di Kinana
Durante la sua “vita profetica” Maometto ha aggredito diversi gruppi di persone che si sono trovati sul suo raggio d’azione. Uno di questi gruppi fu quello degli ebrei arroccati nel fortino di Khaybar. Durante la conquista di Khaybar avvenuta nel 628 fu torturato e ucciso Kinana ibn al-Rabi‘.
In questo articolo andremo a vedere come è andata seguendo le fonti ufficiali dell’Islam.
Riassunto:
Khaybar era un grande insediamento ebraico situato a circa 150 chilometri a nord di Medina, dove si insediarono anche i Banu Nadir, dopo che tre anni prima vennero espulsi da Medina per mano di Maometto. Una volta catturato il loro leader Kinana (e sua moglie Safiyyah), Maometto volle sapere da lui dove era nascosto un certo tesoro, ma egli si rifiutò di rivelargli il segreto. Di fronte al rifiuto Maometto lo fesce torturare fino quasi ad ucciderlo, per poi farlo decapitare.
Gli ebrei del posto erano per lo più contadini che avevano sempre lavorato sodo per poter prosperare. Khaybar era conosciuta per avere alcune tra le migliori palme da dattero della regione. La scelta di conquistare Khaybar fu dettata dall’esigenza di Maometto di calmare gli animi dei suoi seguaci, delusi per via di un accordo da loro ritenuto sfavorevole che il loro leader aveva stipulato con i meccani (accordo di Hudaybiyya).
Dopo che Khaibar fu conquistata, agli ebrei che non furono uccisi o fatti schiavi venne concessa la possibilità di continuare a vivere in quel luogo, a patto che avessero continuato la coltivazione, per cederne ai musulmani la metà del ricavato (anche perché, come da stessa ammissione del Profeta, senza la manodopera e la sapienza degli ebrei, le piantagioni sarebbero seccate).
Il tesoro, la tortura e l’uccisione di Kinana:
Dopo la conquista di Khaybar, Maometto era venuto a conoscenza di un tesoro nascosto da qualche parte, cosi si fece portare il prigioniero ebreo che pensava ne sapesse di più a riguardo.
Si trattava di Kinana, che però negò di avere informazioni a riguardo. Tuttavia un altro ebreo aveva riferì a Maometto che Kinana era stato avvistato in precedenza intorno alle vecchie rovine. Maometto minacciò Kinana che se fosse stato trovato un tesoro lo avrebbe fatto uccidere.
Venne dato inizio alla ricerca del tesoro e ne venne trovata una grossa parte, ma non tutto.
Maometto dette quindi ad uno dei suoi uomini l’ordine di torturare Kinana appiccando un piccolo fuoco sul suo petto per fargli dire quello che sapeva. Kinana era quasi morto ma continuava a rifiutarsi di parlare, cosi Maometto lo fece portare da uno dei suoi uomini che aveva perso il fratello durante la battaglia, e il musulmano ebbe cosi il piacere di tagliargli la testa.
Dalla Sira Rasul Allah, pag. 515, paragrafo 764:
Kinana b. al-Rabi, che aveva la custodia del Tesoro di B. al-Nadir, venne portato dal profeta che gli chiese informazioni a riguardo. Lui negò di sapere dove si trovasse il Tesoro. Un ebreo giunse (secondo Tabari venne portato – 1582) presso l’apostolo e riferì di aver visto Kinana aggirarsi intorno ad una certa rovina presto ogni mattina. Quando l’apostolo disse a Kinana, “Lo sai che se scopriamo che ce l’hai tu, dovremo ucciderti?”, lui disse di sì. L’apostolo diede l’ordine di scavare e venne trovata parte del Tesoro. Quando gli venne domandato del resto, Kinana si rifiutò di consegnarlo, cosi l’apostolo diede ordine ad Al-Zubayr b. al-Awwam, “Torturalo fino a quando gli estrarrai quello che ha”, così accese un fuoco sul suo petto con un acciarino fino al punto in cui questi era quasi morto. Quindi l’apostolo lo consegnò a Muhammad b. Maslama che gli tagliò la testa, per vendicarsi di suo fratello Mahmud.1
Il racconto di Ibn Garir al-Tabari Muhammad 2 è praticamente identico:
Si veda anche l’hadith Sahih Muslim vol.19 n. 4437
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Fonte:
1. La più antica biografia esistente di Maometto si chiama “Sirat Rasulallah” – “La vita del Profeta di Allah”. Questo libro è stato scritto da Ibn Ishaq, uno studioso musulmano devoto, e successivamente rivisto da Ibn Hisham. È stato scritto prima di qualsiasi grande opera di Hadith. E’ considerato la più autentica biografia di Maometto. E stato tradotto in inglese da A. Guillaume come “La vita di Maometto”.
2. Ibn Garir al-Tabari Muhammad è stato uno storico persiano della metà del IX secolo autore della “Storia degli inviati (di Dio) e dei Re”, contenente anche la biografia di Maometto, considerata ufficialmente la seconda più importante.