Maometto e la sua “pace” distruggono Khaybar
Nel 629 d.C., sette anni dopo l’Egira, Maometto aveva già cacciato gran parte degli ebrei dall’Arabia e rimaneva un solo villaggio ebreo da conquistare, Khaybar. Maometto ed il suo esercito circondarono il villaggio di notte ed attaccarono la gente mentre stava dormendo. Uccisero la maggior parte degli uomini, giovani ed adulti, presero le donne e i bambini come prigionieri e risparmiarono la vita ai superstiti in cambio di metà del loro raccolto annuo.
Con grande senso di prudenza, Maometto preferì accertarsi che non ci fossero musulmani prima di sferrare l’attacco che avrebbe devastato l’oasi ebraica di Khaybar.
Sira Rasulillah, Ibn Ishaq pag. 511:
Quando l’apostolo di Allah attaccó una popolazione, aspettó il mattino per farlo. Se al mattino sentiva la chiamata alla preghiera [segno della presenza di musulmani, ndt], allora si fermava. Altrimenti, se non la sentiva attaccava.
Giungemmo a Khaybar la sera e l’apostolo passò lì la notte.
Quando arrivò il mattino Maometto non sentì il richiamo alla preghiera, quindi si mise in sella e noi cavalcammo con lui.
Incontrammo i contadini di khaybar mentre portavano le loro vanghe e i loro cesti.
Quando videro l’apostolo di Allah e il suo esercito urlarono « Maometto e il suo esercito! », voltarono le spalle e scapparono.
L’apostolo disse « Allahu Akbar, Khaybar è distrutta. Quando arriviamo in un villaggio è un cattivo mattino per coloro che sono stati avvertiti».