L’Ottava Sura del Corano – Il Bottino di Guerra
Sura VIII – Al-‘Anfâl (Il Bottino)
Questa sura è particolarmente importante per una serie di motivi, non ultimo il fatto di contenere alcuni dei versi più quotati del Corano; questo Tafsir (“esegesi”) può essere di aiuto a molti per conoscere il contesto storico in cui questi versi furono rivelati, vale a dire gli eventi immediatamente successivi alla battaglia di Badr, a seguito della quale questa sura venne rivelata per intero.
Per la stesura mi sono appoggiato a Tafsir già esistenti, come quello di Ibn Kathir, agli Hadith che trattano questi eventi, alla Siraat e ad altri testi moderni, come Prophet of Doom di Craig Winn.
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L’ottava sura del Corano, la Sura Anfal, è stata annunciata da Maometto dopo la battaglia di Badr, a seguito delle dispute che erano nate tra i Musulmani circa la spartizione del bottino di guerra.
La maggior parte delle religioni consideravano l’omicidio, la pirateria, il rapimento e il terrorismo azioni malvagie, perciò Maometto necessitava di una giustificazione etica per queste pratiche. Questa “rivelazione” costituisce appunto il suo mandato divino per depredare e saccheggiare gli infedeli con impunità.
Tabari 8:80:
“Quando gli eventi di Badr giunsero al termine, Allah rivelò l’ottava sura, ‘Il Bottino di Guerra’, nella sua interezza. I due eserciti si erano incontrati [non c’era nessun esercito, soltanto predoni e mercanti] e Allah aveva sconfitto i Meccani. Settanta di loro furono uccisi, e settanta furono presi prigionieri.”
Maometto e i suoi uomini erano indecisi su cosa fare dei prigionieri:
Tabari 8:80:
“Abu Bakr disse, ‘O Profeta di Allah, questa è la tua gente, la tua famiglia; questi sono i tuoi cugini, persone che una volta appartenevano al tuo clan, tuoi nipoti. Penso che dovresti accettare un riscatto da loro, cosi ché quello che prendiamo da loro ci rafforzi.'”
L’Islam è stato finanziato col il riscatto degli ostaggi (così come in parte avviene ancora oggi).
La ricchezza dei pagani fu conquistata con la spada dell’Islam.
Notate anche come Abu Bakr, il futuro califfo, fosse interessato al denaro, non alla religione.
Tabari 8:81:
‘Cosa pensi, Khattab.’ Chiese Muhammad. ‘Io dico che dovresti consegnarmeli così che io possa tagliare le loro teste. Consegna Aqil ad Ali così che possa tagliare la testa di suo fratello. Così Allah saprà che non vi è pietà nei nostri cuori verso gli infedeli.’ Al Messaggero piacque quello che disse Abu Bakr e non piacque quello che dissi io, e accettò il riscatto per i prigionieri.
Il giorno seguente mi recai dal Profeta in mattinata. Stava sedendo con Abu Bakr, ed entrambi singhiozzavano. Dissi, ‘Oh Messasggero di Allah, dimmi, che cosa rattrista tanto te e il tuo compagno? Se anch’io trovo questo un buon motivo per dolermi, piangerò con te, e se no, farò finta di paingere perché tu stai piangendo.’ Il Profeta disse, ‘è a causa del prendere riscatti che è stato suggerito dai tuoi compagni. Se fosse dipeso da me li avrei puniti.’ Allah ha rivelato: ‘Non è degno di un Profeta avere prigionieri prima di aver portato lo sterminio in un posto.’ In seguito, Allah rese il bottino legittimo per essi.Corano 8:1
Ti interrogheranno a proposito del bottino .Di’: «Il bottino appartiene ad Allah e al Suo Messaggero». Temete Allah e mantenete la concordia tra di voi. Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero, se siete credenti.
Maometto, convenientemente, fa dire al suo Dio immaginario che tutto il bottino spetta a lui e ad Allah: affermare che apparteneva solamente a lui sarebbe stato eccessivamente difficile da mandar giù per i suoi mercenari.
Ma Maometto non desiderava solo denaro, desiderava soprattutto potere. Per questo dice, “obbedite ad Allah e al Suo Messaggero” (praticamente a lui solo).
L’altro motivo per cui la sura viene annunciata è per riportare concordia tra i suoi seguaci, che stavano litigando sul bottino fresco di conquista:
Ishaq:321
“La sura sul Bottino di Guerra venne rivelata perché noi litigammo sul bottimo. Così Allah lo prese da noi e lo diede al Suo Apostolo. Quando lo fece, apprendemmo a temere Allah e ad obedire il suo Messaggero. […] Poiché invero, il notro esercito era uscito assieme al Profeta cercando la carovana poiché volevamo il suo contenuto.”
Gli abbozzi di religione contenuti nel Corano avevano lo scopo di controllare le persone attraverso la paura, i rituali, l’indottrinazione, e le tasse:
Corano 8:2-3
“In verità i [veri] credenti sono quelli i cui cuori tremano quando viene menzionato Allah e che, quando vengono recitati i Suoi versetti, accrescono la loro fede. Nel Signore confidano, quelli stessi che eseguono l’orazione e donano di quello di cui li abbiamo provvisti.
La aya successiva recita:
Corano 8:4
Sono questi i veri credenti: avranno gradi [d’onore] presso il loro Signore, il perdono e generoso sostentamento.
Chi sono i “veri Musulmani”? In questo contesto, sono coloro che lasciano le loro case per derubare mercanti e uccidere la propria gente.
Corano 8:5-6
Così, fu nel nome della Verità che il tuo Signore ti fece uscire dalla tua casa, nonostante che una parte dei credenti ne avesse avversione. Polemizzano con te dopo che la verità è stata resa manifesta, come se fossero spinti verso la morte e ne fossero consci.
Questo verso è l’ennesima minaccia che Maometto lancia ai “cattivi” Musulmani (quelli pacifici), che volevano restare nelle loro case senza andare a combattere.
Corano 8:7
[E ricordate] quando Allah vi promise che una delle due schiere [sarebbe stata] in vostro potere; voi avreste voluto che fosse quella disarmata! [la carovana] Invece Allah voleva che si dimostrasse la verità delle Sue parole e voleva sterminare i miscredenti fino all’ultimo.
Questo verso conferma che Maometto era un pirata, non un profeta, ed è devastante per la credibilità dell’Islam; ma questa confessione sbiadisce a seguito dell’affermazione che viene dopo. Se Maometto desiderava denaro e potere, il suo crudele “spirito rivelatore” desiderava la guerra e la distruzione di chiunque non lo riconoscesse come unico Dio.
Corano 8:8
per far trionfare la verità e annientare la menzogna, per quanto opprimente essa possa essere per gli empi.
Questo verso dice che le persone la cui coscienza non era ancora stata soffocata si opponevano al terrorismo. Questo li rendeva “empi”. Dal punto di vista di Allah, far trionfare la verità significa mettere a tacere il grido della coscienza di chi ancora è dotato di umanità.
Questa è vera e propria guerra (santa) all’etica e all’umanità delle persone, un attentato a quanto c’è di buono nella gente volto a trasformarlo in odio verso gli infedeli. E’ incredibile pensare a quanto sofisticato, subdolo e sottile sia il lavaggio del cervello che l’Islam compie nelle menti degli uomini.
Corano 8:9
E [ricordate] quando imploraste il soccorso del vostro Signore! Vi rispose: «Vi aiuterò con un migliaio di angeli a ondate successive»
Craig Winn afferma che se esiste un verso del Corano che ne prova la falsità, si tratta di questo; come può il creatore dell’universo inviare angeli in aiuto di un pirata? E non meno importante, come possono gli angeli di Allah essere così deboli da richiederne mille per uccidere una cinquantina (questa è la stima di Ishaq) di mercanti?
L’intervento “angelico” a Badr è riportato da diverse Hadith inclusi i due grandi Sahih, ad esempio in Muslim Libro 19 Numero 4360.
Corano 8:10-11
E Allah li ha inviati in vostro aiuto [ad uccidere, catturare e derubare] solo per darvi un lieto annuncio, affinché grazie a ciò si acquietassero i vostri cuori. Non c’è altro aiuto [in quesi crimini] che quello di Allah. Allah è veramente eccelso e saggio. E quando vi avvolse nel sonno come in un rifugio da parte Sua, fece scendere su di voi acqua dal cielo, per purificarvi e scacciare da voi la sozzura di Satana, rafforzare i vostri cuori e rinsaldare i vostri passi.
Nel capitolo in cui racconta la Sura Anfal, Ishaq riporta:
Ishaq:322
“Getterò terrore nei cuori di coloro che Mi rifiutano. Quindi tagliate le loro teste e le loro dita. Tutti coloro che si oppongono a Me e al Mio Profeta saranno puniti severamente.”
Il Corano riprende questo disgustoso passaggio:
Corano 8:12
E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: « Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!
Allah in questo verso confessa di essere un terrorista, e nel seguente cerca di giustificarsi:
Corano 8:13-14
“Questo è perché si sono opposti ad Allah [i Meccani avevano inventato Allah, non si erano mai separati da esso – continuavano a invocarlo durante la loro guerra con i Musulmani] e hanno rifiutato il Suo Messaggero. Con chi si oppone ad Allah e al Suo Messaggero, Allah è severo nel castigo…! Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del Fuoco!
Rispetto alla sua predicazione passata, Maometto ha aggiunto il comando di combattere e la seduzione del bottino. Ma una cosa è rimasta invariata: il suo tono perentorio e minaccioso, “credimi, o finirai arrosto per l’eternità”.
Corano 8:15-16
O voi che credete, [Musulmani] quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle. Chi in quel giorno volgerà loro le spalle – eccetto il caso di stratagemma per (meglio) combattere o per raggiungere un altro gruppo – incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l’Inferno. Qual triste rifugio!
Questo assomiglia al giuramento delle SS naziste, ai canti propagandistici del regime fascista, alla mentalità dei kamikaze del Vento Divino. Ai Musulmani non viene ordinato soltanto di attaccare, vengono anche condannati se si ritirano. Con l’Islam lo scontro è fino alla morte.
Il verso seguente è del tutto incomprensibile senza il contesto che gli Hadith forniscono. Come afferma un Hadith, i Musulmani credono che gli angeli di Allah abbiano tagliato le teste dei loro nemici prima che le loro spade li abbiano raggiunti:
Ishaq:322
“Allah ha detto circa i sassi lanciati dall’apostolo, ‘Io li ho lanciati, non te. Il tuo lanciarli non avrebbe avuto effetto senza il Mio aiuto. Ma lavorando insieme, Noi abbiamo terrorizzato il nemico e l’abbiamo costretto alla rotta.”
Ora leggete il passo del Corano corrispondente:
Corano 8:17
Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando (Maometto) gettavi (una manciata di polvere) non eri tu che tiravi, ma era Allah che gettava (la polvere negli occhi dei nemici a Badr), per provare i credenti [Musulmani] con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.
Le parole tra parentesi sono state aggiunte dagli studiosi Islamici, confermando che il Corano, senza la Sunna, è privo di senso. Un altro aspetto molto importante di questo verso è la de-responsabilizzazione dei Musulmani verso il gesto di uccidere i miscredenti in battaglia. Esso proietta nel loro immaginario in Allah la responsabilità etica e morale dell’uccisione degli infedeli, attribuendo ad essa un valore divino e superiore.
Qualcuno più grande di me diceva che un ottimo modo per far compiere cose terribili a delle persone è convincerle di non essere responsabili delle proprie azioni. Contemplate quanto devastante sia questo verso, quanto pericolosi esso renda schiere di migliaia e migliaia di fanatici Musulmani che desiderano sopra ogni altra cosa ubbidire al Corano, emulare Maometto, vivere e morire per l’Islam. Maometto era certamente un geniale manipolatore del subconscio umano, nella sua malvagità, per arrivare a concepire tali sottili mezzi di persuasione. Il Corano rimane la sua arma di distruzione di massa più potente.
Corano 8:18
Ecco [quello che avvenne]: Allah vanificò le cospirazioni degli infedeli miscredenti.
Maometto in questi versi ha distorto la realtà, invertendo il bene col male, la virtù ed il peccato. I Meccani erano intervenuti a difesa delle loro proprietà, e Maometto, apostrofandoli come “infedeli”, chiama i loro sforzi per proteggere i loro averi una “cospirazione”. Questa non è che l’ennesima menzogna Coranica.
Corano 8:19
(Infedeli Coresciti!) Se era un giudizio che volevate, ebbene il giudizio vi è giunto! Se desisterete, sarà meglio per voi. Se invece ritornerete (all’attacco), così faremo noi. E le vostre forze, quand’anche fossero numerose, non potranno proteggervi. In verità Allah è con coloro che credono in Lui!
Incalzato dai Quraysh ai tempi del suo soggiorno in Mecca a produrre una prova del suo ufficio profetico, Maometto aveva promesso loro un “doloroso castigo” e un “giudizio divino”. Incapace di fornire l’uno e l’altro, pretende che questa insignificante scaramuccia tra predoni e briganti – un agguato in mezzo al deserto in cui erano coinvolte non più di un migliaio di persone – fosse la punizione divina per la loro miscredenza.
E’ anche interessante che il “giudizio” divino assicuri il bottino a dei criminali, e che stando a questo verso sarebbero stati i Meccani ad attaccare, quando invece i testi Islamici (e l’aperta confessione di Maometto) mostrano chiaramente che erano i Musulmani ad essere usciti in cerca di bottino nella loro spedizione volta ad intercettare la carovana.
Corano 8:20
O voi che credete, obbedite ad Allah e al Suo Messaggero e non volgetegli le spalle dopo che avete ascoltato.
Ma dal momento che la roccia nera della Kaa’ba non ha mai aperto bocca, suppongo che ubbidire al secondo fosse sufficiente.
Corano 8:21-23
Non siate come quelli che dicono: « Noi ascoltiamo», quando invece non ascoltano affatto.
In verità, coloro che non obbediscono sono le peggiori bestie di fronte a Allah: sordi e muti che non comprendono.
Se Allah avesse ravvisato in loro qualche bene, avrebbe fatto sì che ascoltassero; ma se anche li avesse fatti ascoltare, avrebbero voltato le spalle e sarebbero rimasti indifferenti.
Questi versi sono già rivoltanti di per se; ma se consideriamo anche le circostanze e le persone a cui questi versi erano rivolti, le motivazioni del sedicente profeta sono del tutto trasparenti: Maometto sferzava la gente di Medina che si era rifiutata di marciare in guerra affermando che erano cattivi Musulmani per non aver ubbidito ai suoi ordini. Questi cattivi Musulmani erano ancora in grado di distinguere ciò che era giusto da ciò che non lo era, si rendevano conto che girovagare per il deserto ad uccidere e derubare era sbagliato. In questo contesto essere “cattivi musulmani” significò ancora una volta essere invece “buoni esseri umani”.
Nell’ultimo verso che abbiamo esaminato Allah domandava obbedienza esclusivamente per Maometto, lasciando trasparire la sua indole megalomaniaca; nel prossimo, torna a chiederla per entrambi:
Corano 8:24-25
O voi che credete, rispondete ad Allah e al Suo Messaggero quando vi chiama alla vita [al martirio] e sappiate che Allah si insinua tra l’uomo e il suo cuore e che sarete tutti radunati davanti a Lui.
Temete la fitna, essa non insidierà solo coloro che sono stati ingiusti; sappiate che Allah è severo nel castigo.
Proseguendo l’opera di persuasione, Maometto “ed Allah” incitano i Musulmani a combattere per i propri fini, ad obbedire al suo diktat o a pagarne le conseguenze. Obbedire significa combattere fino alla morte, ciononostante Maometto fa chiamare questa scelta dal suo oscuro spirito “vita”.
Corano 8:26-27
Ricordate quando eravate pochi, oppressi sulla terra e timorosi che gli altri si impadronissero di voi! Poi vi diede sicurezza e vi soccorse con il Suo aiuto e vi dette cibo eccellente. [rubato] Sarete mai riconoscenti?
O voi che credete, non tradite Allah e il Suo Messaggero. Non tradite, consapevolmente, la fiducia riposta in voi.
Nessuno ha mai portato via a forza i Musulmani: piuttosto, sono stati loro a prendere prigionieri e a rapinare. Anche il tono di rivalsa appare inadeguato: Maometto aveva vinto una piccola scaramuccia contro un “esercito” di mercanti inesperti al combattimento, lui e i suoi uomini erano e rimasero banditi deboli e malvisti anche dopo Badr.
Circa l’invito a non appropriarsi di ciò che non é loro, é assolutamente ironico che ciò avvenga nella surah che ha reso legittimo derubare gli infedeli e prendere possesso dei loro beni.
Corano 8:28
Sappiate che i vostri beni e i vostri figli non son altro che una tentazione. Presso Allah è la ricompensa immensa.
L’idea che i propri figli “non son altro che una tentazione” è rivoltante. Secondo Ibn Kathir, questo verso significa che le “cose terrene” possono distogliere i Musulmani dal loro dovere verso Allah (la jihad), che rimane più importante del dovere di genitore. Per quanto perversa possa apparire questa idea, non é comunque più disgustosa della ricompensa per la quale i Musulmani hanno il permesso “divino” di trascurare la loro famiglia: un biglietto d’ingresso per una vita orgiastica ed ebbra d’alcool nel bordello celeste di Allah.
Ed è esattamente con questa promessa che gli Imam seducono i Musulmani ad uccidere nel nome di Allah.
Corano 8:29
O voi che credete! Se temete Allah, vi concederà la capacità di distinguere [il bene dal male], cancellerà le vostre colpe e vi perdonerà. Allah è dotato di grazia immensa.
Se sei un buon Musulmano e ubbidisci per paura della minaccia dell’inferno, Allah ti procurerá un criterio per distinguere il bene dal male. Questo perché quasi tutte le altre religioni, filosofie di vita, codici penali e civili considerano la pirateria, l’omicidio, il terrorismo, il rapimento a scopo di estorsione e il furto come azioni malvagie. I musulmani non debbono quindi preoccuparsi, perché c’è Allah a mettere a tacere la voce della loro coscienza.
Corano 8:30
E [ricorda] quando i miscredenti tramavano contro di te per tenerti prigioniero o ucciderti o esiliarti! Essi tramavano intrighi e Allah tramava intrighi. Ma Allah è il migliore degli strateghi.
Questa aya è stata rivelata due anni prima della battaglia di Badr, nei giorni immediatamente precedenti la Hijra di Maometto e il suo presunto ‘tentato omicidio’. Avendo letto il Corano e le Hadith, sapete bene che non vi era nessun complotto contro Maometto, e che furono invece i Musulmani ad aver rapito ed assassinato per primi.
D’altra parte, per aver ordito questa colossale menzogna e aver sovrascritto la coscienza di milioni di persone, Allah merita a pieno titolo la qualifica di ‘miglior ingannatore’.
Corano 8:31
E quando vengono loro recitati i Nostri versetti, dicono: « Già li abbiamo ascoltati! Se volessimo potremmo dire le stesse cose: queste non sono che favole degli antichi!».
In questo momento della sua “carriera” come profeta, Maometto aveva già enunciato la seconda surah; essa conteneva citazioni e rielaborazioni più o meno fantasiose di celebri episodi biblici, e per questo motivo gli Arabi di Medina mettevano in dubbio le sue credenziali. Oltre a questo, osservavano come Maometto, a differenza di altri profeti della tradizione, non avesse compiuto alcun miracolo o mostrato nessun segno, e a questo Maometto rispondeva con il suo tipico ‘credetemi o brucerete all’inferno’:
Corano 8:32-35
E quando dissero: «O Allah, se questa è la verità che viene da Te, fai piovere su di noi pietre dal cielo, o colpiscici con un doloroso castigo».
Certamente Allah non li castigherà finché tu starai in mezzo a loro. Allah non li castigherà finché chiederanno perdono.
Ma perché mai Allah non li dovrebbe punire? Impediscono [ai credenti l’accesso al] la Santa Moschea, anche se non ne sono affatto i custodi. Solo i timorati [di Allah] ne sono [i veri] custodi, ma la maggior parte di loro lo ignora.
La loro adorazione presso la Casa, non è altro che sibili e battimani: «Proverete il castigo per la vostra miscredenza!».
Maometto mente quando afferma che i Meccani gli hanno impedito di pregare alla Ka’aba: in quanto custodi del tempio fin dai tempi di Qusayy, i Meccani traevano profitto dai pellegrinaggi alla pietra sacra. Più’ pellegrini c’erano, meglio era per loro. Saranno i Musulmani a comportarsi da intolleranti distruggendo gli altri idoli pagani, e ancora oggi proibiscono ai non-Musulmani di recarsi alla Mecca.
Corano 8:36-38
I miscredenti dilapidano i loro beni per distogliere [le genti] dal sentiero di Allah. Li dilapideranno, poi li rimpiangeranno e infine saranno sottomessi.
I miscredenti saranno radunati all’Inferno, affinché Allah distingua il cattivo dal buono e ammassi i cattivi gli uni sugli altri, li raccolga e li getti all’Inferno! Essi sono coloro che avranno perduto.
Di’ a coloro che negano che, se desistono, sarà loro perdonato il passato, ma se persistono, ebbene dietro di loro c’è l’esperienza degli antichi.
Ancora una volta, i Meccani non si adoperavano affatto per tenere i fedeli lontani dalla “via di Allah”. Piuttosto fu vero il contrario.
Viene anche detto che all’inferno Allah distinguerà “i buoni dai malvagi”, e che i malvagi saranno ammassati l’uno sull’altro da Allah in persona e gettati all’inferno (dove già si trovano per essere giudicati). Ishaq rincara la dose, aggiungendo:
Ishaq:324
“Allah ha detto, ‘Lasciate a me la punizione dei mentitori. Ho catene e fuoco e cibo che strozza. Percuoterò i Quraysh a Badr.'”
Cercate di immaginare il creatore dell’universo che con passione ammassa i miscredenti uno sull’altro prima di gettarli all’inferno, e che si vanta con fare da spaccone da osteria di avere pronti per i nemici del suo profeta strumenti di tortura. Aggiungendo poi che saranno puniti da lui personalmente nel corso di una ‘battaglia’ che non e’ altro che un’insignificante scaramuccia tra mercanti e comuni ladroni in un remoto angolo dell’attuale Arabia Saudita. La pretestuosità dei versi di Maometto non ha confini, così come non li ha la faciloneria dei suoi seguaci.
Quello che segue è poi uno dei versi che condannano definitivamente l’Islam a ideologia di odio, di violenza e di intolleranza:
Corano 8:39
Combatteteli finché non ci sia più fitnah, e la religione sia tutta per Allah. Se poi desistono? Ebbene, Allah ben osserva quello che fanno.
Con o senza il contesto storico, questo verso e’ inequivocabile. L’Islam deve andare avanti fino a quando ogni persona sulla Terra non si “sottometta alla religione di Allah.” Non ci sono fraintendimenti o compromessi che tengano: arrendersi o morire, in quanto il ‘desistere’ (dalla fitna) implica l’accettazione dell’Islam, o la sottomissione ad esso e la rinuncia ad opporvisi pubblicamente. E questo verso non può essere interpretato, corrotto, o ignorato: l’ordine è chiaro, ‘Combattete fino a quando il mondo intero non sará sottomesso l’Islam.’
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, Ishaq testimonia a sua volta la rivelazione di questo verso:
Ishaq:324
‘Egli disse, Combatteteli fino a quando non vi sia più ribellione e la religione, tutta, sia per Allah soltanto. Allah non deve avere rivali.’
Senza esagerare Craig Winn commenta:
‘Questo verso dovrebbe essere appeso in ogni chiesa, in ogni sinagoga, in ogni scuola e municipio. Dovrebbe essere scolpito sulla porta del Dipartimento di Stato, del Pentagono, del Senato e della Casa Bianca.’
Oltre a ciò, considerato il significato storico e l’esegesi di questi versi del Corano, sappiamo che il termine Arabo fitnah (tradotto spesso in maniera del tutto arbitraria) comprende anche ‘miscredenza’, in quanto il ribellarsi alle leggi di Allah per l’Islam assume il significato di oppressione e tumulto: in altre parole, l’adoperarsi a diffondere visioni del mondo e/o comportamenti contrari all’Islam porterebbe scompiglio e disordine nella società, e va quindi punito con la mort: è un’ingiunzione Coranica. Questo verso (insieme agli altri che condannano e definiscono la fitnah) è il motivo per cui in varie parti del mondo Islamico vengono distrutte scuole, Internet cafe’, negozi occidentali, scuole di ballo, e qualsiasi altro luogo o istituzione mediante il quale si diffonda una cultura o una visione del mondo che potrebbe portare a comportamenti non conformi all’Islam; la misura che stabilisce cosa sia “pericoloso” per la società’ Islamica varia a seconda di quanto praticante e fanatico sia il Musulmano che la applica, ma questo verso non menziona la misura, soltanto il criterio generale. Vi basti pensare che dopo la “liberazione” dell’Iraq, diversi venditori di ghiaccio a Baghdad sono stati uccisi e i venditori di falafel minacciati di morte perché tale cibo “non esisteva ai tempi di Maometto”, inducendo gli altri venditori, che avevano ricevuto minacce simili, a cessare o spostare altrove la loro attività.
L’interpretazione di questo verso è così chiara, che viene veramente da chiedersi cosa impedisca – ignoranza a parte – a tanti intellettuali e pensatori di condannare l’Islam come ideologia di odio e intolleranza.
Corano 8:40-41
E se si rifiutano, sappiate che Allah è il vostro Patrono. Quale miglior patrono, quale miglior soccorritore.
Sappiate che del bottino che conquisterete, un quinto appartiene ad Allah e al Suo Messaggero, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti, se credete in Allah e in quello che abbiamo fatto scendere sul Nostro schiavo nel giorno del Discrimine, il giorno in cui i due eserciti si incontrarono. Allah è onnipotente.
Maometto continua nel suo intento di far percepire un’insignificante “schermaglia” in mezzo al deserto come un’epica guerra tra bene e male, in cui la sua aggressione a scopo di rapina è il “bene”. Ma motivazione etica a parte, combattere per sottomettere tutti gli infedeli può apparire come un compito gravoso per il terrorista Musulmano medio, e per questo Maometto motiva i suoi mercenari con la promessa del bottino:
Ishaq:324
‘Allah insegò loro a dividere il bottino. Egli lo rese legittimo, e disse: ‘Un quinto del bottino appartiene all’Apostolo.’Corano 8:42-44
Eravate sul versante più vicino e loro erano su quello più lontano e la carovana era più in basso di voi. Se vi foste dati un appuntamento, sareste stati discordi sul luogo. Era necessario che Allah realizzasse un altro disegno, affinché chi doveva morire morisse con una prova e chi doveva vivere vivesse con una prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.
In sogno Allah te li aveva mostrati poco numerosi, ché se te li avesse mostrati in gran numero, avreste certamente perso il coraggio e vi sareste scontrati tra voi in proposito. Ma Allah vi salvò. Egli conosce quello che c’è nei petti.
Al momento dello scontro li fece apparire pochi ai vostri occhi, come vi mostrò pochi agli occhi loro. Era necessario che Allah realizzasse un ordine che doveva essere eseguito. Tutte le cose sono ricondotte ad Allah.
C’è un dettaglio importante in tutto questo. Maometto e i suoi briganti erano usciti in cerca della carovana Coreiscita, e anche se avevano vinto la battaglia contro i Meccani, la carovana era sfuggita alla cattura.
Con questi versi Maometto cerca di ribaltare la situazione, dando un tono profetico alla battaglia. Se i Musulmani fossero partiti sapendo di andare a combattere e non di catturare una carovana molti di loro si sarebbero tirati indietro. Allah ha operato un cambio di eventi per raggiungere i suoi scopi, arrivando addirittura ad affermare che i poveri Meccani (gli “infedeli”) accorsi a difendere le loro proprietà dovevano essere uccisi come dimostrazione della volontà di Allah.
E’ incomprensibile come l’Islam possa essere considerato una ‘religione’ di pace.
Corano 8:45-46
O voi che credete, quando incontrate una schiera [nemica] state saldi e menzionate incessantemente il nome di Allah, affinché possiate prosperare.
Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero. Non siate discordi, ché altrimenti vi scoraggereste e verrebbe meno la vostra risolutezza. Invero Allah è con coloro che perseverano.
I Musulmani sono invitati a non mettere in dubbio neanche per un istante la dedizione al combattimento, affinché “non venga meno la vostra risolutezza” – difatti, la coesione e l’obbedienza che derivano dall’abbandonare la propria coscienza e sottometterla ad un tiranno manipolatore e assassino come Maometto sono ciò che conferivano – e conferiscono tuttora – all’Islam la sua forza militare.
Corano 8:47-48
E non siate come quelli che uscirono dalle loro case con insolenza e ostentazione di fronte alla gente e che mettevano ostacoli sul sentiero di Allah . Allah abbraccia [nel Suo sapere] tutto quello che fanno.
Satana rese belle [ai loro occhi] le azioni loro e disse: «Oggi nessuno può sconfiggervi. Sono io il vostro patrono!». Quando poi le due schiere si trovarono di fronte, voltò le spalle e disse: «Io vi sconfesso! Vedo cose che voi non vedete; io temo Allah, Allah è severo nel castigo».
Nel mondo alla rovescia dell’Islam il male è bene e il bene è male, e per questo ci viene detto che i Meccani erano stati ‘tentati da Satana’ quando invece sappiamo che cercavano solo di difendere le loro proprietà da dei pericolosi banditi.
La descrizione che Umayr fa di Satana calza a pennello con lo Spirito Oscuro dell’Islam:
Ishaq:319
Satana ha fatto sembrare buone le loro gesta e ha detto loro che sarebbero stati vittoriosi perché egli li avrebbe protetti. Ma il Demonio li ha ingannati.
E il demoniaco Allah continua ad ingannarli anche oggi.
Nelle parti precedenti Maometto, facendo parlare per lui il suo Allah, esortava i Musulmani a combattere i suoi nemici (cioè coloro che si ostinavano a non accettarlo come profeta) e a ubbidire ai suoi ordini senza discutere.
Non tutti i suoi seguaci però sembravano essere d’accordo, occorreva dunque sferzare i dissidenti (i Musulmani pacifici):
Corano 8:49
Gli ipocriti e quelli nei cui cuori c’è una malattia dicevano: « Quella gente è accecata dalla loro religione!».
I cattivi Musulmani intuivano chiaramente gli scopi di Maometto, si erano resi conto che l’Islam era un culto manipolatore che corrompeva le persone, deresponsabilizzandole per indurle a compiere azioni malvagie a beneficio del suo fondatore. Per questo dovevano essere isolati ed additati come nemici.
Il verso seguente e’ così perverso e malato da risultare disgustoso:
Corano 8:50
Se potessi vedere quando gli Angeli finiranno i miscredenti! Li colpiranno nel volto e tra le spalle e [diranno]: “Assaggiate il castigo dell’Incendio”
L’idea che degli angeli possano uccidere e trascinare all’inferno delle persone per la sola colpa di aver cercato di difendere le proprie cose è delirante oltre l’immaginabile. Questi versi ci forniscono un’impressionante visione narcisistica di Maometto, e con essi quelli seguenti, in cui – esempio ripetuto ad nauseam all’interno del Corano – questi paragona se stesso a Mose’, attribuendo la distruzione dei suoi nemici al non averlo ascoltato e accettato come profeta; del resto, nessuno è più odioso per un narcisista di chi non riconosce la sua supposta importanza.
Corano 8:51-52
Questo è giusto il compenso per le loro azioni. Come fu per la gente del Faraone e per quelli che avevano negato i segni di Allah. Allah li distrusse per i loro peccati. In verità Allah è possente e severo nel castigo.
e per rincarare la dose:
Corano 8:54
Così [avvenne] per la gente del Faraone e per quelli che già in precedenza smentirono i segni del loro Signore. Li facemmo perire per i loro peccati. Facemmo annegare quelli del Faraone perché erano oppressori.
Anche in questo caso abbiamo la solita accozzaglia di delirio di onnipotenza e di odio verso i miscredenti presente nel ‘sublime Corano’.
Di seguito leggiamo:
Corano 8:55-56
Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori di coloro che sono miscredenti e che non crederanno mai; coloro con i quali stipulasti un patto e che continuamente lo violano e non sono timorati [di Allah].
Per una volta le ‘peggiori creature’ non siamo noi miscredenti, ma i Musulmani pacifici: l’accordo non rispettato a cui si accenna è il patto di Aqabah, dove i Musulmani avevano giurato di proteggere il Profeta come fanno con le proprie donne e di combattere ovunque egli avesse combattuto. Ma molti non immaginavano che questo includesse anche atti di terrorismo, e per questo lo abbandonarono. Come conseguenza, Maometto definisce queste persone che non vogliono la guerra ‘le peggiori creature’.
Corano 8:57
Se quindi li incontri in guerra, sbaragliali facendone un esempio per quelli che li seguono, affinché riflettano.
Queste parole avrebbero anche senso se riferite ad un avversario legittimo, ma riferite ai Meccani assumono il connotato di terrorismo. Esse sono per gli odierni seguaci di Maometto una giustificazione per comportarsi in maniera crudele e spietata verso coloro che – attraverso gli occhiali distorti dell’Islam – vengono percepiti come nemici.
Corano 8:58-59
E se veramente temi il tradimento da parte di un popolo, denunciane l’alleanza in tutta lealtà, ché veramente Allah non ama i traditori. E non credano di vincere, i miscredenti. Non potranno ridurCi all’impotenza.
Anche questo suona come ragionevole, fino a quando non ci ricordiamo che Maometto ha più volte violato unilateralmente gli accordi da lui sottoscritti e legittimato l’uso della menzogna per avanzare la sua causa.
Corano 8:60
Preparate, contro di loro, tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce.
Il Nobile Corano incita i Musulmani ad essere sempre pronti alla guerra santa nel nome di Allah (jihad), ammassando armi di ogni tipo (la traduzione saudita aggiunge tra parentesi ‘aerei, carri armati, missili ed artiglieria’) per terrorizzare i propri nemici, quelli di Allah e quelli di cui ancora non conoscono l’esistenza. In sostanza, esso chiede ai Musulmani di vivere sempre in uno stato di eterna belligeranza.
Se qualcuno di voi si sorprende ancora del perché nelle moschee di mezzo mondo vengono rinvenute le armi più disparate, questo verso è la risposta.
Se non conoscessimo il contesto, potremmo pensare che anche il verso seguente sia ragionevole:
Corano 8:61-64
Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah. […] Se volessero ingannarti, ti basti Allah. E’ Lui che ti ha soccorso con il Suo aiuto [e l’appoggio de] i credenti.
Il punto cruciale è ‘se volessero ingannarti’. Maometto di lì a poco affermerà di aver temuto la ribellione della tribù Ebraica dei Bani Qaynuqa, e con questa flebile scusa li esilierà derubandoli di tutto ciò che avevano. Non solo: anche quando, dopo qualche anno, attaccherà e ridurrà in schiavitù la colonia Ebraica di Khaybar l’unica giustificazione che gli apologeti Islamici adducono è quella di ‘temere l’aggressione’ da parte loro Una sorta di versione islamica della filosofia della guerra preventiva.
Ishaq è molto piu’ chiaro nel riportare questo verso:
Ishaq:326
Se ti chiedono la pace secondo le basi dell’Islam, [sottomissione] allora concedi loro la pace a queste condizioni. Ricordati della Sua religione.Corano 8:65-6
O Profeta, incita i credenti a combattere. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Che in verità è gente che nulla comprende.
Il commento di Craig Winn a questo passaggio e’ il più appropriato:
‘Questa e’ la matematica del terrore. L’11 Settembre diciannove ‘buoni’ Musulmani hanno seguito le istruzioni di Allah e hanno ucciso 3000 uomini, donne, bambini, padri e madri innocenti, figlie e figlie, fratelli e sorelle. Hanno preso le nostre vite perché siamo un popolo “che nulla comprende”.
Lo stesso si può dire degli attentati di Madrid e di Londra, e di tutti quelli che saranno a venire se non ci renderemo conto con chi è che abbiamo a che fare, di cosa e perché rende i Musulmani terroristi: è lo spirito dell’Islam stesso che parla loro e li induce a fare quello che fanno.
Fino a quando non riconosceremo l’Islam per ciò che è, una dottrina di intolleranza che incita all’odio degli infedeli e al terrorismo, i morti continueranno ad aumentare – da una parte e dall’altra.
Corano 8:67
Non si addice ad un profeta prendere prigionieri finché non avrà compiuto uno sterminio sulla terra. Voi cercate il bene terreno, mentre Allah vuole [darvi] quello dell’altra vita. Allah è eccelso, saggio.
Questa e’ la surah che ha ‘permesso’ a Maometto di chiedere un riscatto per i prigionieri invece di ucciderli. E’ interessante il dualismo tra sterminio e rapimento, laddove i Musulmani desiderano il secondo mentre Allah desidera il primo, perché egli “desidera l’Aldila’”.
Se questo e’ già di per se’ orribile, aspettate di leggere la versione di Ishaq:
Ishaq:327
‘Allah ha detto, ‘Un Profeta deve portare lo sterminio prima di prendere prigionieri. Maometto disse, ‘Io sono stato reso vittorioso con il terrore. [così ora conoscete anche il contesto di questo hadith] La terra e’ stata resa per me un posto da ripulire. [dagli infedeli] Mi sono state date le parole più potenti. Il bottino e’ stato reso legittimo per me. Mi e’ stato dato il potere di intercedere. Questi cinque privilegi non erano mai stati conferiti a nessun profeta prima di me.’
Non ci sono dubbi sul fatto che Maometto fosse un profeta come nessun altro.
Ishaq:327 (cont.)
“Allah ha detto, ‘Un profeta deve compiere grandi massacri prima di prendere prigionieri. – ricordatevi di questo passaggio la prossima volta che qualcuno parla con convinzione dell’Islam come “religione di pace”, o di Allah come “misericordioso” – Un nemico che ha subito massacri è messo in fuga dalla sua terra. Maometto, tu agognavi alle cose di questo mondo, i suoi beni e il riscatto che i prigionieri avrebbero portato. Ma Allah vuole ucciderli per rendere manifesta la sua religione..“
Quest’ultima frase è così malvagia ed indegna di una divinità da far cascare le braccia.
“Ma Allah vuole ucciderli per rendere manifesta la sua religione.”
Pazzesco..!
Per quanto conosca questi versi ormai da tempo, leggerli mi lascia ogni volta senza parole. Se conoscete qualche Cristiano o Ebreo che crede che i Musulmani adorino il loro stesso dio, fate leggere loro questi versetti. Poi venite a raccontarci cosa vi hanno risposto.
Corano 8:68
Se non fosse stato per una precedente rivelazione di Allah, vi sarebbe toccato un castigo immenso per quello che avete preso.
In altre parole, Allah avrebbe punito Maometto per essersi limitato ad aggredire, derubare, rapire e massacrare soltanto una parte dei Meccani, chiedendo un riscatto per gli altri – Allah il misericordioso pretendeva uno sterminio completo, altrimenti se la sarebbe presa con il suo profeta.
Corano 8:69
Godete dunque di quanto vi è nel bottino che vi è toccato, esso è buono e giusto per voi.
Queste parole condannano per sempre l’Islam come religione.
Per due motivi: innanzitutto perché un precetto come questo esula dall’ambito spirituale e entra in quello legale; l’Islam non si limita a dire cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma da esplicite direttive su come ci si debba comportare in una situazione di guerra. Secondo poi, per l’aberrante significato di queste parole – Allah sta condonando il furto e l’uccisione di persone innocenti, affermando che il bottino di guerra è “buono e giusto” – non limitandosi quindi soltanto ad autorizzarlo, ma conferendogli un connotato positivo.
L’Islam ha mantenuto una parvenza di spiritualità, per quanto malamente copiata ed ispirata dalle scritture Giudaico-Cristiane, fino a quando Maometto non è diventato il leader politico degli Arabi di Medina; da allora il suo Islam è diventato una spietata ideologia di sottomissione e conquista di cui Badr è stato solamente il primo passo di una certa importanza. Purtroppo per noi e per il mondo intero, non sarà l’ultimo.
Ishaq è addirittura più esplicito circa l’uso del bottino per motivare i terroristi Musulmani:
Ishaq:327
“Allah rese il bottino legittimo e giusto. Egli lo uso’ per incitare i Musulmani all’unita’ di scopo. Perciò godete di ciò che avete catturato.
Corano 8:70
O Profeta, di’ ai prigionieri che sono nelle vostre mani: «Se Allah ravvisa un bene nei cuori vostri, vi darà più di quello che vi è stato preso e vi perdonerà».
Questa aya aveva lo scopo di invitare i prigionieri all’Islam; essa promette loro cose ‘migliori di quelle che sono state prese loro’, e nonè difficile immaginare cosa: diventando Musulmani sarebbero stati in grado di derubare e rapire con la benedizione del loro Dio.
Corano 8:71
E se vogliono tradirti, è Allah che già hanno tradito, ed Egli li ha dati in vostro potere. Allah è saggio, sapiente.
Secondo questo verso Allah è stato “ingannato” dai miscredenti, con buona pace della sua pretesa onnipotenza. Fortunatamente per noi, il suo Islam è altrettanto facile da smascherare: possiamo davvero prevalere contro di esso, se lo studiamo e comprendiamo le motivazioni dei suoi seguaci, e agiamo di conseguenza.
Corano 8:72
In verità coloro che hanno creduto e sono emigrati, e hanno lottato con i loro beni e le loro vite per la causa di Allah (la jihad) e quelli che hanno dato loro asilo e soccorso sono alleati gli uni agli altri.
Secondo Allah un buon Musulmano uccide, o aiuta quelli che uccidono. Il supporto popolare di cui i Talebani godono nei paesi Islamici non deve dunque sorprenderci, alla luce di questo verso. Questo costituisce anche una giustificazione per gli attentati suicidi: gli attentatori che sacrificano la loro vita per uccidere i loro nemici (gli infedeli) “usano la loro vita per la Causa di Allah.”
Corano 8:73-75
I miscredenti sono alleati gli uni degli altri. Se non agirete allo stesso modo, (combattendo contro di essi in blocco, in un unico Califfato mondiale) ci saranno disordine e grande corruzione sulla terra (al-Fitnah). Coloro che hanno creduto, (i buoni Musulmani) hanno lasciato le loro case e hanno combattuto nella Causa di Allah (al-Jihad), e quelli che hanno dato loro asilo e soccorso, essi sono i veri credenti: avranno il perdono e generosa ricompensa.
Questi ultimi versi ci dicono che tutti i bravi Musulmani sono, per definizione, persone malvagie.
Questa surah racconta e interpreta in chiave Islamica un preciso evento storico, la battaglia di Badr, avvenuto nel mese di Ramadhan del secondo anno dopo la migrazione a Medina (AH 2 – Marzo del 624 d.C). I resoconti di Ishaq, Tabari, Bukhari, Muslim e Allah sono concordi. Il verdetto è unanime: l’Islam è una dottrina politica belligerante e violenta, non una religione qualunque. Il suo fondatore era una sorta di pirata del deserto, non un profeta. Sappiamo questo perché i libri scritti dai Musulmani stessi ce lo dicono.
Badr e’ stato il primo significativo successo militare dell’Islam. Prima di esso, soltanto in poche isolate occasioni i Musulmani avevano ucciso, rapito e derubato gli infedeli. Sfortunatamente, Maometto diventerà molto esperto in questo gioco, riuscendo a dividere e a separare i suoi nemici per poi conquistarli uno per uno, spesso con l’aiuto di altre tribù che miravano a conquistarsi i suoi favori o semplicemente a non incorrere nella sua ira, e che finirono poi in un modo o nell’altro per essere comunque assoggettate all’Islam.
La battaglia di Badr è importante anche perché a seguito di essa furono proclamati, in questa surah, i dettami ideologici che i Musulmani hanno seguito e continuano a seguire ancora oggi nel loro incessante e continuo sforzo di conquista del mondo non-Islamico, che essi chiamano la “casa della guerra” (dar-ul-Harb).
Grazie al contesto della Sunna, ora anche voi conoscete il significato di questi comandamenti del Corano, vincolanti e non ignorabili per tutti coloro che ambiscono ad essere “buoni Musulmani”. Essi non cesseranno di terrorizzarci ed ucciderci fino a quando la religione “non sia tutta per Allah.” La domanda è: voi che cosa farete per fermare tutto questo?
Concludo con un ultimo estratto dall’esegesi di Craig Winn:
“I buoni Musulmani, oggi come allora, sono stati corrotti dall’Islam. Hanno sacrificato la loro umanità ad esso, coscientemente o inconsciamente. Non sono più in grado di distinguere il bene dal male, hanno abbandonato la loro dignità di persone e come unico parametro etico seguono l’esempio del loro perverso, crudele, spietato profeta – le conseguenze di questo sono sotto gli occhi di tutti.”
“Per quanto sia ovvio che questa demente dottrina debba essere denunciata, dovrebbero essere i cattivi Musulmani a guidare il corteo. La loro falsa divinità li chiama ‘le più vili creature’. Proprio così, se un Musulmano non segue gli ordini di Maometto di uccidere gli infedeli, di saccheggiare e devastare, è sordo e sciocco, inutile, la peggiore delle bestie. Allah odia, più di ogni altra cosa, i Musulmani pacifici (anche più di quanto non odi gli Ebrei).”
“Se sei un Musulmano e stai leggendo queste righe, marchia a fuoco questi versi. Il tuo dio ti condanna se non ti lanci nella jihad, se non combatti fino alla morte per la sua demente e stupida causa. Se il Corano è vero, se Allah è Dio, se Maometto è un profeta – e tu sei un Musulmano pacifico e benevolo – sei destinato all’inferno.
Ci rimetti in ogni caso: se l’Islam è vero, sei condannato. Se l’Islam è una menzogna, stai vivendo una vita di povertà materiale e spirituale seguendo la falsa dottrina di un terrorista psicopatico. Non deve per forza finire così.”