L’Islam era il mio incubo
inviato da Jutta
Sono nata in una famiglia Cattolica molto pia e praticante a Berlino.
Nulla faceva presagire che un giorno sarei diventata Musulmana. Al contrario, tutti si aspettavano che io fossi una devota Cattolica per tutta la vita e che tramandassi la fede ai miei bambini.
Ciononostante avevo un carattere molto ribelle e, come tanti adolescenti, detestavo tutto quello che piaceva ai miei genitori. Mi ero posta l’obiettivo di trovare un religione liberatrice diversa dalla loro. Ero convinta che nulla fosse peggiore del Cristianesimo.
Poco dopo aver terminato gli studi universitari, incontrai un giovane Musulmano di origini Turche. Ci innamorammo e presto ci sposammo. Lui non era un fanatico religioso – era assolutamente secolare, anche se osservava alcuni precetti Islamici (digiunava e pregava). Non mi chiese di convertirmi alla sua religione ma mise in chiaro che avrebbe voluto che i suoi figli fossero Musulmani. Io personalmente mostrai grande interesse nella sua fede e nei suoi costumi. Espressi la volontà di conoscere meglio l’Islam.
Mi portò alcuni libri ingannevoli (come adesso so che sono) sulla gloria dell’Islam ed i benefici di essere una donna Musulmana. Lessi questi libri e contemplai la “bellezza” di questa religione.
Mio marito da Musulmano sembrava essere vicino a Dio senza nessun aiuto da parte di sacerdoti e mi fu detto che non dovevo sposarmi e sottomettermi a mio marito per trovare la pace della mente e la fede in Dio. Guardavo mio marito e credevo ciecamente a tutte queste menzogne perché lui era un uomo così buono da essere l’esempio vivente di un tranquillo, decente e amorevole uomo Musulmano. Quando pregavo dietro di lui, sentivo realmente di essere vicina a Dio e al Paradiso.
Ripensando a quei giorni, posso vedere come ero soltanto una stupida ragazzina che continuava a ripetersi che l’Islam fosse una religione ideale per tutta l’umanità. Forse volevo semplicemente vessare i miei pii genitori che consideravo dei mostri repressivi.
Dopo essermi convertita, mi furono dati degli altri libri che non erano meravigliosi come i precedenti. Appresi che potevo essere picchiata da mio marito, se non era soddisfatto di me. Ma nella mia mente annebbiata cercavo di trovare delle giustificazioni per quel comandamento. Oltre a ciò, ero sicura che mio marito sarebbe stato incapace di picchiare una donna, men che meno me.
Diedi la luce a nostro figlio che venne mandato in una specie di asilo-nido per bambini Musulmani. Continuavo a lavorare e non volevo lasciare la mia professione. Mio marito mi appoggiò e mi disse che difatti l’Islam incoraggia il lavoro femminile ed il diritto ad avere le loro proprie vite. Non riesco a comprendere come potei credere ad una simile, aperta menzogna.
Qualche anno dopo decise di effettuare l’Haji. Ero molto eccitata e fiera di lui perché, alla fine, io ero molto più religiosa del mio secolare marito.
Quando tornò, non potevo più riconoscerlo. Il suo comportamento mutò drasticamente e non era più secolare. A me non piaceva indossare il velo e normalmente lo portavo solo quando andavo in moschea. Fu allora che mio marito mi disse che dovevo indossare il velo ogni volta che uscivo. Quando aprii bocca per obiettare ad un simile, sprezzante comportamento da parte sua, mi colpì sul volto e mi disse di restare in silenzio. Fui costretta a lasciare il mio lavoro e a diventare una casalinga.
Mi portò dei libri dall’Arabia Saudita che, disse, lo avevano “riformato” e lo avevano salvato dalla sorte di “perire all’Inferno”. Lessi questi libri sull’Islam, il vero Islam che mio marito aveva iniziato a praticare. Immediatamente le scaglie caddero dai miei occhi e realizzai che non ero mai stata una Musulmana. Ma era troppo tardi, perché stavamo per trasferirci in Turchia. Temeva che la Germania avrebbe avuto un affetto eversivo sulla crescita di nostro figlio.
La mia vita nella Turchia rurale, con i suoi genitori, fu un inferno. Non ero più una Muslimah liberata, la moglie di un Musulmano liberale; ero una vera Muslimah, niente più che l’oggetto di comodo di mio marito.
Ero solita apprezzare la preghiera, ma ora cominciai a detestare le preghiere condotte da mio marito. Non mi sentivo più vicina a Dio. Quando finii di leggere una vera, non alterata biografia del profeta, mi sentii male. Mi era stato mentito tutto il tempo. Come avevo potuto credere che Muhammad fosse il profeta di Dio?
Mi chiedevo cosa fosse successo a mio marito. Mi disse che aveva avuto delle conversazioni con alcuni Musulmani di paesi “morali” come l’Arabia Saudita e che loro gli avevano aperto gli occhi. Gettai su di loro il biasimo per il cambiamento di mio marito ma in seguito capii che lui era sempre stato un Musulmano, nonostante fosse molto secolarizzato in passato. Cosa avrei potuto aspettarmi da lui? Avevo letto dozzine di articoli riguardo a donne sposate con Musulmani e le loro difficoltà. Ero stata avvertita dai miei migliori amici che stavo giocando col fuoco. Ma il mio irragionevole odio per la Cristianità, l’amore per mio marito e le assurde bugie mi hanno ingannata e mi hanno resa immune alla ragione e alla logica.
Dopo un tale rude risveglio dinanzi agli orrori dell’Islam ed il modo in cui questo tratta le donne, decisi di rileggere il Corano. Il mio primo sentimento fu di ira davanti alla mia cecità. E’ evidente dal Corano che agli uomini viene dato totale controllo sulle loro donne. “Il libro Sacro” abbonda di precetti discriminatori, che sono evidenti dal contesto del libro. Solo una donna innamorata e cieca come me avrebbe potuto ignorarli.
Quando mio marito comprese che non ero più una docile moglie e una pia Muslimah, divenne un vero selvaggio. Mostrò il suo vero volto ed esclamava che le puttane Tedesche non avrebbero mai potuto diventare donne caste e modeste.
Persino i suoi genitori ultra-conservatori ed amici non riuscivano a capire cosa fosse successo a mio marito. Nessuno si aspettava che cambiasse in quel modo. Di tanto in tanto forniva vaghi indizi da cui sembrava che avesse conversato con sceicchi, presentatigli dai suoi amici, che erano ben informati sull’Islam. Gli spiegarono che la maggioranza dei Musulmani non segue l’Islam per intero; scelgono semplicemente le parti belle e pacifiche ma si dimenticano di quelle violente. Devi amare tua moglie ma ricordati di picchiarla di tanto in tanto o si dimenticherà di essere una donna che deve occuparsi del tuo piacere. Dovresti trattare bene gli infedeli, se da ciò puoi trarre beneficio, ma non dimenticare che il tuo scopo principale è di rovesciare i loro governi e di imporre la Sharia.
Non riuscivo a credere che il mio umile maritino fosse ora un fedele Wahabita. Speravo di sognare, ma ero drammaticamente sveglia.
Riuscii a scappare e a raggiungere l’ambasciata Tedesca. La mia conversazione con un’impiegata fu un’altra doccia fredda che mi fece aprire gli occhi – lei mi disse, “Quando imparerete a leggere i giornali, stupide galline?” Intendeva che tutte le donne sanno che uscire con un Musulmano, e ancora di più addirittura sposarlo è una faccenda pericolosa, ciononostante non prestiamo attenzione agli avvertimenti. Perché continuiamo ad uscire con loro?
Fortunatamente, i miei bambini sono con me, grazie a dei buoni avvocati. Lavoro e riesco ad apprezzare la mia vita. Ma tutto poteva andare diversamente. In quel caso, avrei potuto incolpare solo me stessa per la mia stupidità.
Jutta
La storia sopra riportata è la riprova che i cosiddetti Musulmani moderati possono diventare estremisti da un giorno all’altro. Finché qualcuno crede che Muhammad era un profeta di Dio, è a rischio di diventare un terrorista in un batter d’occhio.
E’ un grosso errore il dividere i Musulmani in “moderati” ed estremisti. Tutti loro sono Musulmani. Tutti loro appartengono alla fede terrorista dell’Islam. L’unica differenza sta nel grado e fervore della loro devozione. In qualunque momento, un Musulmano moderato può aumentare la sua fede e diventare un mostro.
L’Islam deve essere denunciato e bandito.
Tutta la verità sulla bestialità dell’islam e il suo profeta Muhammad!!
Auguri carissima e grazie