L’ira di Maometto
“Arrivarono persino a sputare in faccia al Profeta. Colui che fece questo fu ‘Uqbah, figlio di Abū Mu‘ayt, discendente di ‘Umayyah. A tal proposito fu rivelato il seguente versetto: «Il Giorno in cui l’ingiusto si morderà le mani e dirà: “Me disgraziato! Ah, se avessi seguito la via con il Messaggero!» (XXV,27)
[…]
Dio gli aveva promesso che lo avrebbe fatto uscire dalla Mecca, e che lo avrebbe aiutato contro i nemici. Maometto disse ad ‘Uqbah: «Faccio voto al Signore, se ti prendo fuori dalla Mecca, di farti tagliare la testa». Più tardi, il giorno della battaglia di Badr, avendo riportato la vittoria sugli infedeli della Mecca, il Profeta e i suoi compagni fecero molti prigionieri. Quando portarono al Profeta questi prigionieri, e tra loro ‘Uqbah con la corda al collo, Maometto disse ad Àli: «Compi il voto del profeta di Dio!». Àli si avvicinò, estrasse la spada, e la sollevò. ‘Uqbah disse: «Maometto, se mi farai morire, chi manterrà i miei figli?». ‘Uqbah aveva molti figli, ed era povero. Il Profeta rispose: «Il tuo ed il loro posto sono all’inferno: se non diventeranno credenti, li ucciderò tutti, e verranno con te all’inferno».[…]”
Muhammad Ibn Ĝarīr Al-Tabarī, Vita di Maometto, pag. 106 – 107.
Un altro episodio che dimostra quanto Maometto fosse spietato è il seguente:
Muhammad Ibn Ĝarīr Al-Tabarī, Vita di Maometto.
Si veda anche questo articolo: L’uccisione dei prigionieri di guerra Al Nadr e Uqba