La conversione all’Islam vale più di mille uccisioni
“Lasciatelo stare, perché il fatto che quest’uomo accetti l’Islam conta per me più dell’UCCISIONE di mille infedeli”. – Maometto
La frase che leggete qui sopra appartiene ad un’integrazione di un episodio che viene raccontato nella Sira di ibn Ishaq.
Risale a quando Wahshi, uno schiavo abissino affrancato, preso dal panico si consegna a Maometto in seguito alla sconfitta definitiva dei Meccani.
Alcuni anni prima di arrendersi, Wahshi aveva ucciso Hamza, un musulmano fedele a Maometto dotato di grande forza fisica e particolarmente temuto dagli avversari dei musulmani.
Dopo la vittoria dei musulmani, Wahshi voleva salvarsi e decise di abbracciare l’Islam dopo aver saputo che Maometto era disponibile ad accettare “nuovi soci” nel suo “club”, soprattutto se si trattava di persone particolarmente abili in battaglia e che potevano quindi tornargli utili per circostanze del genere.
Fu durante l’incontro tra Wahshi e Maometto che quest’ultimo pronunciò davanti alle lamentele dei propri compagni le seguenti parole “Lasciatelo stare, perché il fatto che quest’uomo accetti l’Islam mi è più caro dell’uccisione di mille infedeli“.
Per Maometto, in quella circostanza la necessità di manodopera “specializzata” al servizio dei musulmani superò l’importanza di spedire mille anime infedeli al creatore.
Come si legge nella nota, l’episodio inserito nella riedizione di ibn Ishaq, è stato estratto dall’opera di Al Suhayli che registrò l’episodio presente nel libro di Yunus (b. Bukair). Quindi stiamo parlando di studiosi musulmani che hanno scritto libri destinati ad altri musulmani.