Il pericolo che riguarda i musulmani non è il fantomatico “razzismo” ma la pena per la loro insubordinazione

Capita che in un attentato terroristico vengano colpite anche delle persone di fede musulmana. Questa circostanza viene frequentemente utilizzata quale argomento principe per dimostrare che il terrorismo al grido di “Allahu Akbar” non c’entra niente con l’Islam in quanto esso colpisce e uccide indistintamente chiunque, in manaiera indiscriminata (musulmani compresi). Questo argomento dovrebbe servire a mettere al riparo i musulmani dal famigerato pericolo dell'”islamofobia“.

Queste congetture, pur nella loro elementare semplicità, sono formulate in modo approssimativo perché ignorano ciò che Maometto ha ordinato di fare a tutti coloro che, pur dichiarandosi di fede islamica, potrebbero essere considerati “poco convinti”, troppo occidentalizzati o troppo partecipi a tradizioni non propriamente di stampo musulmano.

Maometto più volte nel Corano così come negli Hadith, ammonisce i suoi seguaci riguardo la presenza di “musulmani poco convinti” – apostati e anche ipocriti (Munāfiqūn) – molto bravi con le parole ma molto meno nei fatti (“la cui fede non va oltre le loro gole”), tanto da essere per lui motivo sufficiente per cadere nella miscredenza.

Maometto stabilì che il trattamento migliore da riservare a chi dovesse essere considerato un IPOCRITA è di:

ucciderli ovunque si trovino, perché chiunque li uccida avrà una ricompensa nel giorno della Resurrezione. [Sahih al-Bukhari 6930]

Nel Corano Allah ribadisce a Maometto di non avere pietà per gli ipocriti:

O Profeta, combatti gli infedeli e gli ipocriti, e trattali severamente (9:73).

Il Corano considera i Munāfiqūn non sinceri (2:8-16); spie (5:41); non amici (4:144); diffusori di false notizie (4:83); rifiutatori del jihād (3:166-7, 4:77-80), inclini a danneggiare i musulmani (4:113), ricercatori di amicizia coi nemici dell’Islam (5:52); spergiuri (9:62, 9:74) e beffardi (9:65), e dedica loro l’itera sura 63.

Islam ipocriti

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