I poveri Banu Nadir, cornuti, mazziati ed esiliati da Maometto
In seguito al suo arrivo a Medina, Maometto aveva siglato accordi di non-belligeranza con la gente che risiedeva in quella città tra cui alcune tribù ebraiche, compresi i Banu Nadir.
Un bel giorno, uno dei seguaci di Maometto, “casualmente” all’oscuro di questi accordi, uccise due “infedeli” (come si legge nella nota) che appartenevano ad un’altra tribù amica dei Banu Nadir, ovvero i Banu Amir.
Al “buon” Maometto sarebbe quindi toccato risarcire la parte lesa ma, che cosa si inventa? Chiede aiuto, ovvero soldi, ai Banu Nadir per poter pagare il risarcimento.
D’altronde, aveva un patto di “pace” con i Banu Nadir, che problema c’era per lui nel chiedere a costoro dei soldi dopo che due uomini loro alleati erano stati uccisi da un musulmano seguace di Maometto? Una logica di ferro, moralmente e intellettualmente inattaccabile. Bravo Maometto, così si fa!
I Banu Nadir chiaramente si rifiutarono di farlo e Maometto, stupito del fatto che degli “infedeli” potessero mai arrabbiarsi nel vedere dei propri amici uccisi e offeso da tale “affronto”, procedette “casualmente” a combattere i Banu Nadir e cacciarli dai luoghi in cui abitavano.
Anche perché, in maniera del tutto “casuale” ecco che giunse da Allah anche una bella rivelazione nella forma della sura 59, per consacrare l’evento.