Hallaj, il martire eretico dell’Islam

Tra le moltissime persone condannate per apostasia e eresia (zandaqah, zandiq) nella storia dell’Islam, insieme ad ibn Rushd (Averroè), Ibn Sina (Avicenna), Mahmoud Mohamed Taha o Al-Tāhir al-Ḥaddād, morto in totale isolamento dopo la condannato ufficialmente per la pubblicazione del suo libro Imra’atu-nā fīl šarī‘a wa-l-muğtama‘, c’è anche la figura controversa di Al-Hallaj. Cresciuto a Wasit (a sudest di Baghdad) e a Tastar (Iran sudoccidentale), fu per lungo tempo allievo di al-Junayd (considerato uno dei padri del sufismo), il quale, quando Hallaj tornò dal primo dei suoi grandi pellegrinaggi alla Mecca (hajj), durante il quale vi rimase per un anno sottoponendosi ai più duri esercizi ascetici, se ne distaccò in maniera netta per via del suo “misticismo estremo”.

Ben presto il clima a Baghdad diventò ostile per Hallaj, così egli si mise a viaggiare per anni con l’intento di predicare l’Islam: andò una seconda volta alla Mecca, questa volta con quattrocento giovani seguaci, poi via mare in India (in missione o, come sostengono i suoi avversari, per imparare la magia), poi da Sind in Khorasan e Turkestan, dove infine si ferma a Turfan.

Dopo un secondo grande pellegrinaggio e due anni di soggiorno alla Mecca, Hallaj, ora noto ovunque come grande asceta e predicatore ardente dell’amore mistico, capace di compiere miracoli, si stabilì  nuovamente a Baghdad, dove trovò molti amici anche alla corte del califfo. Eppure costoro non poterono impedire che, in quanto eretico, nel 912 egli venisse arrestato presso Susa durante un viaggio. Dopo l’arresto venne messo tre giorni alla gogna, poi imprigionato per anni e infine, su ordine del Visir (wazir), condannato a morte. Venne giustiziato nel 922, esattamente 300 anni dopo l’Egira di Maometto.

Non ebbe la consolazione di una tomba, lui che, senza alcun “processo inquisitorio”, fu inchiodato ad una croce con le mani e i piedi amputati. Venne giustiziato il mattino seguente: gli fu tagliata la testa, gli arti vennero dati in pasto alle belve, il suo cadavere fu bruciato e le ceneri disperse nel Tigri. Ci restano solo frammenti della sua opera: il Kitab at-tawasin.

Di lui si dice abbia danzato anche in catene e, andando a morire, abbia recitato una quartina sull’ebbrezza mistica.

Questo mistico radicale rimane tuttora controverso: mentre i poeti persiani lo venerano e molti sufi lo prendono a modello, gli ulama ortodossi Io considerano ancora un arci-eretico.

Il primo a essersi occupato di Hallaj in maniera scientifica e approfondita è il grande orientalista francese Louis Massignon. Per un‘intera vita di studi egli percorse tutte le biblioteche d’Europa e del Vicino Oriente, per esporre la vita e le opere del “martire mistico dell’Islam“.
Dobbiamo ringraziare questo studioso se Hallaj oggi viene meglio compreso nelle sue intenzioni originarie e difeso contro una critica ingiusta. I cinque pilastri dell’Islam, come l’assoluta trascendenza di Dio, non furono mai negati, a quanto pare, da quest’uomo, pur con tante dichiarazioni problematiche, anche se egli volle vedere Dio in ogni cosa e soprattutto nel cuore umano: «Non c’è goccia d’acqua ch’io beva assetato, senza che io rintracci la Tua immagine nel bicchiere».

7 Risposte

  1. Cristian ha detto:

    Nessun eresia Hallaj è stato suppliziato per motivazioni politiche più che religiose ,per il resto Hallaj ci viene descritto come assolutamente ligio ai precetti religiosi ,cito per esattezza un testo dagli Akhbar Al Hallaj sia per rispondere ai più oltranzista ulema, sia ad un sito chiaramente islamofobo come questo
    Dagli Akhbar Al Hallaj:NARRA AL WASITI
    CHIESI A IBN SURAYJ COSA PENSI DI AL HALLAJ?LUI RISPOSE VEDO UN UOMO CHE CONOSCE IP CORANO A MEMORIA, CHE NE CONPRENDE I SIGNIFICATI PIÙ PROFONDI,COMPETENTE IN DIRITTO, IN SCIENZE DELLE TRADIZIONI PROFETICHE, NEI DETTI DEI COMPAGNI E NELLE CONSUETUDINI ,CHE DIGIUNA IN CONTINUAZIONE, CHE VEGLIA LA NOTTE, PREDICA ,TIENE PROFONDI DISCORSI, NON VEDO RAGIONI PER SCOMUNICARLO
    PER VOSTRA INFORMAZIONE IBN SURAYJ È UN CANONISTA NOTO DI RITO SHAFIITA, DUNQUE VALGONO LE SUE PAROLE, ALTRO CHE ERETICO,PER NIENTE PROPRIO, ANZI ERETICI SONO CERTI ULEMA E VOI ISLAMOFOBI E RAZZISTI CHE VE NE ANDATE DIETRO, CERCATE CHI ERA IBN SURAYJ

  2. Cristian ha detto:

    AL HALLAJ ERA ASSOLUTAMENTE LIGIO ALLE PRESCRIZIONI RELIGIOSE ,FU ASSASSINATO PER MOTIVI POLITICI, I VERI ERETICI SONO CERTI ULEMA E VOI CHE CE NE ANDATE DIETRO CARI ISLAMOFOBI

    • islamicamentando ha detto:

      Carissimo lettore, sono l’autore dell’articolo e per risponderle citerò alcuni brani dagli Akhbar al-Hallāj, un testo di poco successivo alla morte (922) di Hallaj.

      È ovvio che, in quanto musulmano, egli non smentì la concezione islamica dell’unità e unicità divina, così come il riferimento al Corano fu della più pura ortodossia, ma è altrettanto oggettiva la sua deriva eretica e individualista, ribadita sino all’ultimo, addirittura pochi istanti prima di essere ucciso, quando manifestò ancora le sue ferme convinzioni sulla teofania e l’anteopomorfismo. Si noti noti che dalle sue stesse parole emerge la condanna a morte per motivi religiosi e non politici, fermo restando che nell’islam religione politica sono due facce della stessa medaglia:

      Secondo quanto racconta Ibrahim b. Fatik, quando si condusse Hallaj al supplizio […] quando egli ebbe concluso la preghiera, disse alcune cose che non ricordo, e poi: « […] mi hai concesso, quando hai privato gli altri dei tratti del tuo VOLTO, e hai interdetto di immergere lo sguardo nelle,profondità del tuo mistero, che hai concesso a me. Costoro, tuoi servitori, si sono adunati a uccidermi, per zelo nei Tuoi riguardi e per desiderio di avvicinarsi a Te. Perdonali, perché se Tu avessi loro svelato quello che a me hai svelato, non avrebbero agito come agiscono; e se Tu avessi sottratto ai miei sguardi quello che hai loro negato, non subirei la prova che ora affronto. Sia lode a Te, per quel che Tu fai, e lode a Te quel che Tu decidi
      Poi tacque, e prese a discorrere con Dio in silenzio. Allora si fece a lui il carnefice. (Riportato in “Tolleranza e guerra santa nell’islam”, di Biancamaria Scarcia Amoretti, pp. 111: Cfr. ed. e trad. L. Massignon e P. Kraus, Paris, 1936, pp. 55-56, 88, 91, 80).

      Ps. Integrerò questa citazione nell’articolo.

      Admin1

  3. Cristian ha detto:

    Deriva eretica?no fu ucciso per motivi politici più che religiosi, forzarono alcune sue lettere presunte in cui avrebbe esortato a distruggere la Kaaba, ma furono motivi politici più che religiosi ,la deriva eretica la vedono i signori ulema oltranzisti e gli islamofobi come questo sito ,il cui scopo è chiaro ,ribadire estraneità della spiritualità sufi ,per ribadire islam come fede assassina ,Hallaj fu ritenuto un missionario Carmata movimenti politico,non faccia la lezioncina

  4. Cristian ha detto:

    Le frasi di Hallaj fanno riferimento a moventi religiosi, ma missionario Carmata come fu ritenuto dalle autorità la dice tutta ,ma questo lo ignorate volutamente quelle parole sono una apparente opposizione tra dimensione ,materiale dei più semplici credenti e le sue ambizioni spirituali poi sta deriva eretica la volete vedere per forza di cose voi ,io ho citato Ibn Surayj, CANONISTA Shafiita, ma a voi islamofobi fa comodo assieme agli ulema oltranzisti, dichiarare Hallaj o simili o altri sufi ERETICI, ovviamente a quelli per il potere e a voi per dimostrare che islam puzzi da cima a fondo ,poi antropomorfismo di che????non è quello il suo scopo ,

  5. Cristian ha detto:

    Missionario Carmata la dice tutta sul lato politico,la sua crescita a Basrah ,i mukhammisa, gli zenj….E con gruppi sciiti….calcolate bene..

  6. Hermodr ha detto:

    Uno che parla di “volto” riferito a dio, in una religione che vieta ogni raffigurazione, addirittura della natura, figuriamoci di Allah, é antropomorfismo. Se tu caro il mio Cristian musulmano non ci arrivi, é problema tuo

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