L’eros nell’Islam
di Nabil Shokri
Nelle scienze sociali, specialmente quelle politiche, il tema dell’eros nell’islam è stato per anni limitato solo alla tematica riguardante la discriminazione e sottomissione delle donne musulmane. Da una parte questa discriminazione di cui soffre la donna musulmana è un dato di fatto, dall’altra la concentrazione su questo tema, in moltissimi studi politologici, sociologici e piscologici, ha implicato un’ingiustificata trascuratezza nei riguardi del quadro più ampio che dell’eros islamico in generale, in cui la discriminazione della donna rappresenta ben poco rispetto agli altri temi non meno problematici. Il discorso politico-religioso islamico non si nasconde dietro ad una evidente tendenza violenta e dispregiativa nei confronti della donna e questo è ben noto agli studiosi, agli esperti ed ai vari lettori che seguono le notizie quotidiane del Medio Oriente.
Infatti, nelle scienze sociali c’è una disputa sulla compatibilità dell’islam con le norme internazionali che mirano alla protezione dei diritti delle donne e ai diritti umani in generale. Recentemente è cresciuta anche una corrente di pensiero la quale sostiene che questa incompatibilità non sia sufficiente per affermare l’assenza di elementi democratici nell’islam. Il presente articolo sull’eros nell’islam vuole mostrare che le scienze sociali e in particolar modo quelle politiche, non sono riuscite né ad inquadrare il problema in modo preciso, né a scoprire la gravità del problema in sé. Per giungere a questo obiettivo, era necessario basarsi sulle varie fatwa emanate in passato e di recente che delineano il vero spettro di questo eros all’interno del pensiero islamico e dell’opinione pubblica musulmana. Quindi, esaminando queste fatwa, è stato possibile trovare quattro argomenti che più o meno costituiscono i pilastri dell’eros islamico: 1) pedofilia, 2) necrofilia (due fatawa: qui e qui) 3) zoofilia, 4) violenza contro le donne.
Innanzitutto, però, è fondamentale sottolineare che il processo di emanazione della fatwa si avvia nel momento in cui i richiedenti di pareri o consigli religiosi domandano in merito ad una certa questione ad un mufti o anche un religioso qualunque. Una fatwa non si emana mai senza la richiesta di un parere o di un consiglio da parte di uno o più fedeli della religione islamica.
Sorprendentemente il discorso dell’eros islamico si sviluppa su questi quattro sopraindicati argomenti. I risultati empirici mostrano che per la pedofilia, intesa come il diritto del musulmano a sposare una bambina anche a tre anni d’età, occupa uno spazio considerevole all’interno dell’opinione pubblica musulmana. Tanto è vero che sono state trovate sei fatwa che supportano questa attitudine, fra qui 4 emanate recentemente. Così per la necrofilia, che consiste nel diritto dell’uomo musulmano ad avere un rapporto sessuale con sua moglie dopo un numero abbastanza discusso di ore della sua morte. Il caso più eclatante in questo caso è la richiesta di un parlamentare salafita di legalizzare la necrofilia in Egitto nel 2012, oltre alle varie fatwa anche più recenti. Invece per “zoofilia” si intende il rapporto sessuale di un uomo musulmano con un animale e non la zoofilia intesa in senso linguistico-etimologico come semplice amore verso gli animali. Nelle nove fatwa trovate, questa pratica è giustificata con l’esortazione a ridurre l’adulterio. Si conclude poi con la famosa e programmata violenza contro la donna, anche sulla base delle fonti coraniche. Questo argomento rappresenta il tema più discusso e altrettanto cercato sui motori di ricerca. Tali quattro pilastri dell’eros islamico sono stati definiti in questo articolo tramite le varie fatwa che sono state emanate dai vari imam per rispondere a normali fedeli. Per prevenire qualsiasi critica che possa sostenere che questi risultati non occupino spazio nell’attuale opinione pubblica musulmana, era necessario anche vedere l’impatto degli stessi argomenti sui motori di ricerca, per dare un quadro ben preciso dell’eros nell’islam.
Ora si deve avere consapevolezza che le richieste di alcuni musulmani di conciliare i sistemi giuridici degli stati con la sharia, la legge islamica, sono problematiche anche perché la sharia introduce un modello uomo-centrico della società che va al di là di ogni esperienza storica della maggior parte degli stati di tutto il mondo, e non solo in Europa. In più l’islam è un prodotto culturale beduino, frutto dell’intelletto arabo-tribale che difficilmente può far ritenere “normale” la sua bizzarra asserzione dell’eros. Le scienze sociali devono tener conto dell’esistente conflitto tra questa e i vari sistemi giuridici. La tradizionale percezione dell’eros che accomuna tutto il mondo non può essere accomunata alle tribù arabe, che insistono a promuovere l’eros islamico esportando appunto valori tribali non adatti alle società moderne.
Una religione che ha 1400 anni e che non è per nulla cambiata nel tempo, vive con regole che hanno 1400 anni. Pedofilia, zoofilia a sottomissione della donna erano ammessi all’epoca in gran parte del mondo conosciuto.
Certo che per le culture che in questo tempo si sono evolute attraverso un enorme sviluppo culturale e scientifico appare assurdo.
Ne vediamo oggi le conseguenze.
Salve, le conseguenze sono dovute anche a questo: Maometto, profeta da imitare in tutto e per tutto