Bloggando il Corano: Sura 3, “La Famiglia di Imran”, Versetti 64-120
Bloggando il Corano: Sura 3, “La Famiglia di Imran”, Versetti 64-120.
di ROBERT SPENCER (5, Agosto, 2007)
I Versetti 64-120 della Sura 3 del Corano, “La Famiglia di Imran”, continuano l’accusa secondo cui gli Ebrei e i Cristiani rifiutarono l’Islam solo a causa della loro perversità, e li richiama alla vera fede di Abramo. Il Versetto 64 conclude la rappresentazione Coranica del Cristianesimo dei Versetti 33-63 chiamando il Popolo del Libro ad accettare l’Islam. Questo richiamo è presentato come un invito ad un “accordo”: “che noi non adoreremo nessuno, tranne Allah, e che noi non assoceremo nessuno ad Allah, e che noi non prenderemo altri come Signori, insieme ad Allah”. Nella visione Islamica, questo richiederebbe ai Cristiani di respingere la divinità di Cristo come pure la pratica di Ebrei e Cristiani di divinizzare “i loro rabbini e i loro monaci” che il Tafsir al-Jalalayn menziona a proposito di questo Versetto. L’accusa proviene dal Corano 9:31.
Nei Versetti 65-68 Allah redarguisce Ebrei e Cristiani perché discutono di qualcosa “di cui non hanno conoscenza” (v. 66): la religione di Abramo. Il Patriarca non poteva essere nè un Ebreo, nè un Cristiano, dice il v. 65, perché “Torah e Vangelo furono rivelati dopo di lui”. In realtà era un Musulmano hanif (حَنِيفًا مُّسْلِمً) (v. 67) – come spiega il Tafsir al-Jalalayn:
Abramo, in verità, non era un Ebreo, nè un Cristiano, ma un Musulmano, professando l’Unicità di Dio, e un hanif, che rifiutava ogni altra religione dirigendosi verso l’unica giusta, e non fu mai uno degli idolatri.
Non solo, Maometto e i Musulmani “sono i più affini ad Abramo”. Come Ibn Kathir:
Questo Ayah [Versetto] significa: le persone che hanno maggior diritto di essere chiamate seguaci di Abramo, sono quelle che hanno seguito la sua religione e questo Profeta, Maometto, e i suoi Compagni…
Ovviamente, se Abramo era un Musulmano, l’Ebraismo è completamente illegittimo. Gli Ebrei (e i Cristiani) sono solo dei traditori della vera fede dei loro profeti – che era l’Islam. E questa è l’idea che, ancora oggi, molti Musulmani hanno dell’Ebraismo e del Cristianesimo. Il Versetto 69 enfatizza la perversità di alcuni tra gli Ebrei e i Cristiani: essi vorrebbero sviare i Musulmani, quando, in realtà sono loro ad essere sviati, rifiutando i “segni di Allah”, anche se sono testimoni di questi (v. 70). “Segni” in Arabo si dice “ayat”, che è la stessa parola usata per indicare i Versetti del Corano. Così, questo può essere riferito alla delegazione Cristiana di Najran e/o ad altri Cristiani ed Ebrei che udirono Maometto recitare il Corano e si ostinarono a rifiutare l’Islam – e che, secondo la tradizione Islamica, sapevano che Maometto era un profeta, ma non vollero ammetterlo per puro egoismo.
Ecco perché il Corano li accusa ripetutamente di travisare malignamente i segni di Dio che essi videro con i propri occhi e di cui essi stessi furono testimoni.
Ed essi si abbassarono addirittura al sotterfugio, come riferito nei Versetti 71–72, per cercare di allontanare altri dall’Islam: “dicono una bugia contro Allah, e lo sanno bene” (v. 75). Tra i loro sporchi trucchi, c’è lo spacciare le loro parole come Sacra Scrittura (v. 78); alcuni scettici hanno ipotizzato che lo stesso Maometto, cercando informazioni sulle rivelazioni più antiche, sia stato tra le loro vittime, prima di accorgersi dell’inganno.
I Versetti 79–80 liquidano come “impossibile” l’idea che un profeta – chiaramente Gesù – possa aver insegnato di essere Dio. Lui è un profeta come ogni altro (v. 84), e Allah non accetterà da nessuno una religione diversa dall’Islam (v. 85). E quelli che rifiutano la vera fede, dopo averla accettata, dovranno sopportare “la maledizione di Allah, dei Suoi angeli e di tutta l’umanità” (Versetti 86–87). Ciò si riferisce, secondo Maududi, “ai Rabbini Ebrei dell’Arabia” che riconobbero e poi rifiutarono Maometto. I Versetti 93–94 asseriscono che le leggi alimentari Israelite furono inventate dagli Ebrei (o da Giacobbe – Israle – medesimo), e il Versetto 95 li invita ad abbandonare quello che Maududi chiama “il legalismo pignolo dello spaccare il capello in quattro” e a ritornare al vero monoteismo di Abramo – cioè, l’Islam.
Il Versetto 96 dice che il tempio alla Mecca (Bakkah) fu la prima casa di preghiera al mondo. Come dice Ibn Kathir, fu costruita da Abramo,
la cui religione Ebrei e Cristiani pretendono di seguire. Tuttavia loro non compiono Hajj (il Pellegrinaggio) alla casa che Abramo costruì per ordine di Allah e alla quale invitò la gente a recarsi in Pellegrinaggio (Hajj).
Il Popolo del Libro “rifiuta i segni [ayat] di Allah” (v. 98) e cerca di bloccare gli altri sulla via di Allah (v. 99). Se i Musulmani ascoltano questi Ebrei e Cristiani che rifiutano l’Islam, diventano apostati (v. 100). Nel Giorno del Giudizio i visi dei benedetti saranno bianchi e quelli dei dannati saranno neri (v. 106).
Sulla terra, allo stesso tempo, i Musulmani sono “la migliore comunità che è stata fatta sorgere dall’umanità”, mentre molti Ebrei e Cristiani sono “trasgressori pervertiti” (v. 110). I Musulmani, tuttavia, non devono aver paura, perché gli Ebrei e i Cristiani sono anche codardi: “se escono per combattervi, vi mostreranno le terga” (v. 111). Sono coperti di vergogna “eccetto quando sono sotto un patto (di protezione) con Allah e con gli uomini” (v. 112). Questo, dice Bulandshahri, si riferisce ai non Musulmani che accettano di “pagare la protezione (jizya) allo stato Musulmano, nel qual caso saranno loro accordati i diritti dei Dhimmi”.
Questi diritti non sono uguali a quelli dei Musulmani: i Dhimmi devono accettare la sottomissione e lo stato di cittadini di seconda classe (cf. 9:29) in cambio della garanzia di protezione – finché non offendono i Musulmani.
Ora, non tutti quelli del Popolo del Libro vengono trattati alla stessa stregua! Alcuni “ripetono i Segni di Allah durante tutta la notte e si prostrano in adorazione” (v. 113). Secondo Ibn Ishaq, Ibn Abbas e altri, ciò si riferisce “al clero del Popolo delle Scritture che abbracciò la fede” dell’Islam. Ma che si stia alla larga da coloro che non accettano l’Islam: il Versetto 118, dice Ibn Kathir, vieta ai Musulmani “di prendere i seguaci di altre religioni come consiglieri o consulenti”, perché anche quelli che esternamente sembrano gentili, internamente odiano i Musulmani (v. 119–120).