Bloggando il Corano: Sura 15, “Al-Hijr”

Commento al Corano: Sura 15, Al-Hijr
di ROBERT SPENCER (10, Febbraio, 2008)

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La Sura 15 si intitola Al-Hijr, che è variamente tradotta come “La Valle di pietra”, “La Terra Rocciosa”, “La Città di Roccia”, “La Via Rocciosa” e così via. Molte traduzioni non rendono fedelmente il suo significato, in quanto si tratta del nome di un luogo, di cui si parla nel v. 80 – Al-Hijr fu infatti un altro luogo i cui abitanti respinsero i messaggeri di Allah, e fu distrutto. Questa è un’altra tarda Sura Meccana, rivelata in un periodo di altissima tensione tra i Musulmani e i pagani Quraish della Mecca – e in un tempo in cui lo stesso Maometto apparentemente si sentiva un po’ scoraggiato, così che Allah si sforza di rincuorarlo.

I Versetti 1-15 criticano aspramente la perversità degli infedeli. Il Corano “chiarisce ogni cosa” (v. 1), e coloro che respingono l’Islam, un giorno, desidereranno essere stati Musulmani (v. 2). Secondo Ibn ‘Abbas e Anas bin Malik, come pure secondo Abu Musa, questo Versetto risponde agli scherni degli infedeli verso i Musulmani peccatori condannati all’inferno. Quando gli idolatri dicono ai Musulmani: “ciò che avete adorato sulla terra non vi ha aiutato”, Allah sarà adirato e toglierà i Musulmani peccatori dall’inferno – e allora gli infedeli, lasciati all’inferno, vorrebbero aver accettato l’Islam. Nel frattempo, Maometto deve lasciare che gli infedeli si godano la vita (v. 3), sapendo che nessuno può sfuggire all’orribile punizione stabilita da Allah (vv. 4-5). Questa Sura sembra prevedere che la rovina avverrà nel Giorno del Giudizio, ma successivamente, nella carriera suaprofetica, Maometto, come abbiamo visto nella Sura 9 e in altri passaggi, cominciò a vedere sé stesso e i Musulmani come gli strumenti dell’ira di Allah contro i miscredenti, inclusi Ebrei e Cristiani.

Gli infedeli deridono Maometto, dandogli del matto (v. 6) e chiedendogli un miracolo – di mostrare a loro gli angeli (v. 7). Ma Allah non manda gli angeli sulla terra senza un buon motivo, e, se lo facesse, sarebbe per punire gli infedeli (v. 8). Allah proteggerà il Corano, dice il Tafsir al-Jalalayn, “contro le sostituzioni, le distorsioni, le aggiunte e le omissioni”. Ecco perché la prospettiva di testi Coranici alternativi è così pericolosa, dal punto di vista Islamico – varianti autentiche del testo del Corano smentirebbero la promessa di Allah in questo versetto.

Ibn Kathir così spiega i vv. 11-13:

Consolando il Suo Messaggero per il ripudio degli infedeli Quraish, Allah gli dice di aver mandato altri Messaggeri prima di lui ai popoli del passato e nessun Messaggero arrivò a una nazione senza che fosse respinto e deriso. Quindi gli dice che permette alla miscredenza di entrare nei cuori di quei peccatori troppo ostinati e troppo arroganti per seguire la Sua guida.

Anche qui la mancanza di fede è un atto della volontà di Allah, che non può essere respinto né annullato. Ma i miscredenti non accetteranno l’Islam, neppure di fronte a visioni prodigiose (vv. 14-15).

I Versetti 16-27 parlano del potere creativo di Allah nel modellare l’universo. Ci viene ricordato che creò varie cose, culminando con questo passaggio finale: “In verità, siamo Noi che diamo la vita e Noi che diamo la morte: siamo Noi l’erede finale” (v. 23) – cioè colui che sopravvive quando tutto il resto muore. Allah protegge l’umanità da “ogni demone maledetto” (v. 17), eccetto “chi riesce ad ascoltare di nascosto, che sarà inseguito da un fuoco fiammeggiante e brillante” (v. 18). Ciò è spiegato più a fondo nella sura 37:7-10, in cui apprendiamo che gli spiriti ribelli cercano di origliare gli avvenimenti della “Nobile Assemblea”, ma non possono, poiché sono respinti da una fiamma luminosa. Allah creò gli esseri umani da “argilla di vasaio di fango nero modificato” (v. 26), e i jinn da “un fuoco di vento bruciante” (v. 27).

I Versetti 28-42 raccontano la creazione di Adamo, ricalcando le sure 2:30-39 e 7:11-25. Satana rifiuta di obbedire al comando di Allah di prostrarsi davanti ad Adamo (v. 31), ed è debitamente espulso dal Paradiso (v. 34), ma gli viene concessa una tregua (v. 37), al che giura di usare il suo tempo per condurre gli esseri umani lontano dalla retta via (v. 39) – eccetto i servi di Allah (v. 40), benché Allah riveli una eccezione, dicendo a Satana: “Sui miei servi non avrai alcuna autorità, salvo su quelli che mettono se stessi nell’errore e che ti seguono” (v. 42). Il Tafsir al-Jalalayn spiega che i due gruppi in questo versetto sono semplicemente i credenti e gli infedeli: “in altre parole, veramente, non avrai autorità, non avrai potere, sui Miei servi, cioè i credenti, eccetto coloro, tra i perversi, che ti seguono, cioè gli infedeli”.

I Versetti 43-50 ritornano alle pene dell’inferno e alle gioie del Paradiso. L’inferno ha sette porte (v. 44). Secondo il Ruhul Ma’ani, gli Ebrei, i Cristiani, i politeisti, gli ipocriti e altri, ognuno entra dal suo cancello. Quindi i Versetti 51-77 raccontano la storia di Abramo, Lot e le innominate Sodoma e Gomorra – il racconto che troviamo in Genesi 17-19. Come altre repliche Coraniche di racconti Biblici, la descrizione Coranica è semplificata e privata di episodi secondari, per sottolineare con evidenza il rifiuto della verità e la conseguente punizione degli infedeli. I visitatori di Abramo, Messaggeri di Allah (v. 57), gli dicono che diventerà padre non ostante l’età avanzata (vv. 53-55) e che sono venuti a salvare Lot e la sua gente, eccetto sua moglie (v. 60), poiché loro puniscono i malvagi. I malvagi vennero, cercando i giovani (v. 67) – cioé i messaggeri – ma Lot li supplica di prendere piuttosto le sue figlie (v. 71). La città viene distrutta (v. 74). I Versetti 78-84 raccontano l’analoga distruzione dei “Compagni del Boschetto (al-Ayka)” (v. 78) e dei “Compagni della città di roccia (al-Hijr)” (v. 80).

Infine, nei Versetti 85-99 Allah consola Maometto per il rifiuto e il ridicolo che ha ricevuto dai miscredenti. Ha mostrato grande favore a Maometto e ai Musulmani, dando loro i “sette, molto ripetuti” versetti – cioé, la sura 1, la Fatihah, la preghiera dell’Islam recitata più spesso, e il Corano. Non devono essere invidiosi per quanto Allah ha donato agli altri uomini, né affliggersi per gli infedeli (v. 88) – i Musulmani devono, nelle parole di Ibn Kathir, “essere soddisfatti per il Grandioso Corano che Allah ti ha dato, e non bramare il lusso e le altre delizie caduche che possiedono”. Coloro che hanno “ridotto il Corano in pezzi” (v. 91) sono, secondo Ibn ‘Abbas, “il Popolo del Libro, che ha diviso il Libro in parti, credendo ad alcune e respingendone altre”. Altri, invece, sostengono che il riferimento è ai Quraish che, accusando Maometto di essere pazzo o posseduto, riducevano il Corano in parti. Secondo Ibn Ishaq, i Quraish tennero una riunione su chi pensassero che Maometto fosse realmente, considerando le possibilità che fosse un indovino, o un folle, o un poeta, o un mago, prima di decidersi, alla fine, per l’ultima possibilità, provocando la rivelazione del v. 94, “finché non arrivi per te l’Ora che è Certa” (v. 99).

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