Bloggando il Corano: Sura 13, “Il Tuono”

Commento al Corano: Sura 13, Il Tuono
di ROBERT SPENCER (27, Gennaio, 2008)

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Come le Sure 6, 7, 10, 11, e 12, anche questa Sura risale alla fine del periodo Meccano, il primo periodo della carriera di Maometto come profeta. Il suo nome deriva da una frase nel v. 13, “il tuono ripete le sue lodi”. Il tema principale è riassunto nel v. 1, in cui Allah dice a Maometto: “Questi sono i segni”ayat, Versetti – “del Libro: ciò che ti è stato rivelato dal tuo Signore è la Verità; ma la maggior parte degli uomini non crede”.

Ibn Kathir interpreta le quattro lettere Arabe che iniziano questo capitolo, e simili inspiegabili lettere all’inizio di molte Sure del Corano, come la conferma del suo carattere miracoloso:

Ogni Sura che inizia con lettere separate afferma che il Corano è miracoloso ed è una prova che il Corano è una rivelazione proveniente da Allah e non c’è dubbio o ambiguità in questo fatto.

Non ostante il mistero di queste lettere, egli prosegue asserendo ancora che il Corano è “chiaro, semplice e preciso” e che “molti uomini non crederanno a causa della loro ribellione, testardaggine e ipocrisia”. Il Tafsir al-Jalalayn e il Tanwîr al-Miqbâs min Tafsîr Ibn ‘Abbâs dicono che le “molte persone” che non crederanno, secondo il Versetto 1, sono il popolo della Mecca.

In che cosa dovrebbero credere? I Versetti 2-19 evidenziano il potere di Allah in ogni cosa. Allah “ha innalzato i cieli senza colonne che voi possiate vedere” (v. 2). L’idea che i cieli poggino su pilastri invisibili, presumibilmente fissati sulla terra, manifesta una comprensione pre-scientifica che smentisce le affermazioni degli apologeti islamici secondo cui il Corano mostra consapevolezza della cosmologia moderna e altri aspetti della moderna comprensione scientifica che erano sconosciuti anche dopo secoli che venne scritto. Ibn Kathir si spinge più in là quando scrive, spiegando questo versetto: 

La distanza tra il primo cielo e la terra è cinquecento anni da ogni direzione, e il suo spessore è pure cinquecento anni. Il secondo cielo avvolge il primo cielo da ogni direzione, comprendendo tutto quello che il precedente contiene, con uno spessore pure di cinquecento anni e una distanza fra loro di cinquecento anni.

Ciò non significa che l’Islam immagini un Allah fisico – l’Allah che “nessuna visione può comprendere” (6:103) e che è “più vicino della vena giugulare” (50:16) non è fisico, ma questo argomento è il soggetto di alcune polemiche tra Sunniti e Shi’ti. Alcuni addirittura sostengono che anche se Allah è più vicino della vena giugulare, tuttavia non è dappertutto. Alcuni Musulmani moderni argomentano che affermare diversamente significa cadere nel panteismo e nello shirk: l’associazione di partners ad Allah, il peccato capitale dell’Islam. Essi sostengono ciò per il fatto che Allah ha “montato il Trono” (v. 2; anche 7:54). L’Imam Abul Hasan al-Ash’ari (874-936) polemizzò contro la pretesa della setta Mu’tazilita, ispirata al razionalismo, che questo Versetto significasse che Allah era dappertutto. “Se fosse come loro affermano” domandò “allora che differenza ci sarebbe tra il Trono e la terra?” E l’esperto di Hadith del decimo secolo, Ibn Khuzaymah, dichiarò: “Chiunque nega che Allah sia sopra i Suoi cieli, sul Suo trono e che è distinto dalla Sua creazione, deve essere obbligato a pentirsi. Se non si pente, allora deve essere decapitato e buttato in una discarica di rifiuti, così che i Musulmani e Ahl-Dhimma (i Cristiani e gli Ebrei) non soffrano per il suo puzzo nauseabondo”.

In tutto il creato ci sono “segni per chi riflette” (v. 3). I Versetti 2-4, 8-13, e 16-17 vedono il suo potere nella creazione: il sole e la luna sono a Lui sottoposti (v. 2, un Versetto da ponderare per chi assimila Allah con la dea della luna); Egli vede ogni cosa (vv. 8-9); Egli mostra all’umanità “il lampo, sia per atterrire che per dare speranza” (v. 12). Ma gli infedeli, perversi come al solito, chiedono a Maometto “di affrettare il male invece del bene” (v. 6) – cioè, gli chiedono, per prenderlo in giro, di far cadere su di loro la punizione divina, secondo il Tanwîr al-Miqbâs min Tafsîr Ibn ‘Abbâs, e pretendono miracoli (v. 7). Ogni credente, tuttavia, è custodito da angeli (v. 11). Ibn Kathir sostiene che ce ne sono quattro: due guardie, una davanti e una dietro e due che registrano le buone azioni e le cattive azione del Musulmano. Durante le preghiere, il credente saluta gli angeli che registrano le sue azioni, girandosi verso il suo fianco sinistro e il suo fianco destro e dicendo ogni volta “La pace sia con te”.

Lo stesso Versetto suggerisce che la gente ha il libero arbitrio: “Allah non cambia il destino della gente, a meno che loro non abbiano cambiato ciò che sta nei loro cuori” (v. 11). Il Tafsir al-Jalalayn spiega: “Allah non toglie loro la sua grazia – a meno che loro abbiano alterato lo stato della loro anima, dalla [loro] gradevole natura, a causa di un atto di disobbedienza”. Eppure è difficile capire come questo si adatti all’idea che “se Allah avesse voluto, avrebbe potuto guidare tutta l’umanità” (v. 31); e “chi Allah allontana dalla retta via, nessuno lo può guidare” (v. 33); e altri brani che stabiliscono che la fede o la mancanza di fede di ciascuno dipendono dalla volontà di Allah (10:99-100). Nella storia Islamica l’idea del libero arbitrio nell’islam fu dichiarata eretica molto presto. Il giurista Hanbali del dodicesimo secolo, Ibn Abi Ya’la, descrive così la setta dei Qadari, che sostenevano il libero arbitrio:

Essi sono quelli che pretendono di possedere in pieno la capacità di agire (al-istitâ`a = الإستِطاعَة), il libero arbitrio (al-mashî’a = المَشيئَة), e il potere effettivo (al-qudra = القُدْرَة). Essi considerano in loro potere la capacità di fare il bene o di fare il male, evitare il danno e ottenere il vantaggio, obbedire o disobbedire, essere guidati bene o male. Essi sostengono che gli esseri umani abbiano la piena iniziativa per le loro azioni, senza nessuna preventiva situazione secondo la volontà di Allah, o addirittura senza la Sua conoscenza delle loro azioni. La loro dottrina è simile a quella dei Zoroastriani e dei Cristiani. E’ l’autentica radice dell’eresia.

I Versetti 20-43 ripetono temi familiari: i giusti entreranno in Paradiso (vv. 20-24, 35); chi rompe il patto con Allah sarà maledetto (v. 25); i miscredenti richiedono un segno (v. 27) e saranno puniti in questo mondo e nel prossimo (v. 34); i miscredenti associano partners ad Allah (v. 33) e respingono parti del Corano (v. 36), mentre i credenti fanno il contrario. Il Versetto 31, con il suo riferimento a “un Corano con cui si muovono le montagne, o la terra viene spaccata in pezzi, o i morti vengono fatti parlare”, si riferisce alla richiesta dei miscredenti di un miracolo. Il Tafsir al-Jalalayn spiega che

fu rivelato quando loro gli dissero ‘Se tu sei un [vero] profeta, allora fai scivolare via queste montagne della Mecca davanti a noi, e fai che fiumi e sorgenti zampillino al loro posto, così che potremo piantare e seminare e fai risorgere per noi i nostri antenati morti, per parlare con noi e assicurarci che tu sei un profeta.

Ma anche se ciò fosse accaduto, loro non avrebbero creduto.

Il Tafsir al-Jalalayn dice che la frase “Allah cancella o conferma ciò che vuole: con Lui c’è la Madre del Libro” (v. 39) si riferisce al Corano:

Dio cancella, di questo [il Libro], qualsiasi cosa desidera e stabilisce in esso qualsiasi cosa desidera a proposito di regole o altri argomenti e presso di lui c’è la Madre del Libro, la sua [sorgente di] origine, di cui nulla è mai cambiato, e che consiste in ciò che Lui ha scritto fin dall’eternità (azal = أزَل).

Questa rimane la visione ortodossa del Corano: che è una perfetta, immutabile copia della Madre del Libro che è esistita da sempre con Allah.

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2 Risposte

  1. LITTORIA ha detto:

    allah non ha nulla a che vedere con YHWH i misulmani vanno a braccetto con i satanisti.

    Nel PURO SATANISMO si nega da sempre che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    Nella STREGONERIA si nega da sempre che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    Nell’ESOTERISMO e nello SPIRITISMO si nega da sempre che Gesù è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    Nel TALMUD si nega che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    Nella KABBALAH BABILONESE si nega che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    La MASSONERIA nega da sempre che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    I TESTIMONI DI GEOVA, figli della MASSONERIA, negano che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    Nel CORANO si nega che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    La NEW AGE, figlia della MASSONERIA, nega che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne.
    Nelle RELIGIONE MISTERICHE TRINITARIE si nega che Gesù Cristo è l’unico Vero Dio manifestato nella carne,
    facendo di Gesù Cristo una “Seconda Persona”.
    Tutti i moderni Guru, i cosiddetti Contattisti e gli Gnostici negano che Yeshua il Messia è Vero Dio, venuto nella carne.

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