Divieto di uccidere un non-musulmano… ma solo se sottomesso!

JIZYA & DHIMMI: un lettore chiede delucidazioni sulla famigerata “protezione“…

“Gentile staff di Islamicamentando, sono capitato su un video di YouTube in cui viene detto che nel Corano Allah pronuncia una frase del tipo «chi ucciderà un non musulmano non sentirà il profumo del paradiso».
È da qualche mese che sto leggendo il Corano e non ho mai trovato traccia di questo versetto, e onestamente lo stile mi pare molto differente da quello utilizzato nel Corano. Grazie in anticipo”.

Sì, hai notato bene perché questa frase non è presente nel Corano, ma in un hadith in cui Maometto ordina ai suoi di non uccidere COLORO CHE SI SOTTOMETTONO al dominio islamico senza diventare musulmani, ovvero i DHIMMI, che possono restare della loro religione (ebrei e cristiani) a patto di pagare un pesante tributo in maniera da poter essere risparmiati e vivere sotto la cosiddetta “protezione” o DHIMMA (foto 1).

Ad esempio gli ebrei di Khaybar che si arresero all’assalto di Maometto e dei suoi seguaci accettarono di pagare ai musulmani un tributo addirittura pari alla metà del loro raccolto pur di aver salva la vita e continuare ad abitare in quell’insediamento. Maometto stabilì che avrebbero pagato il tributo in quella misura fintanto che ai musulmani andasse bene, dopodiché alcuni anni dopo, Umar cacciò via gli ebrei da Khaybar (foto 2).

La jizya e lo status di Dhimmi che ne consegue sono il segno dell’umiliazione inferta agli infedeli (foto 3) che così diventano fonte di guadagno ed ESSENZIALE sostentamento del dominatore islamico (foto 4).

È questo il motivo principale per cui Maometto desiderava tenere in vita i dhimmi, per pura CONVENIENZA e PROFITTO.

Come anche ibn Kathir sottolinea nel tafsir del versetto 9:29 (foto 5), la Jizya è lo strumento di sottomissione, disgrazia e umiliazione da infliggere a quanti abbiano deciso di arrendersi ma di non abbracciare l’islam pur avendone riconosciuto il dominio da questi esercitato.