Bloggando il Corano: Sura 4, “Le Donne”, Versetti 1-16
Commento al Corano: Sura 4, “La Donna”, Versetti 1-16
di ROBERT SPENCER (20, Agosto, 2007)
Picchiare tua moglie? Va bene. Dire che Gesù è stato crocifisso? Non va così bene.
La Sura 4, “Le Donne”, è un’altra Sura Medinese, che contiene leggi sulla condotta delle donne e sulla vita familiare Islamica e molto altro ancora.
Il Versetto 1 dice che Allah ha creato uomini e donne da “un’unica anima”. In Occidente, molti Musulmani hanno indicato questo Versetto come prova che l’Islam riconosce la piena dignità umana delle donne. L’Ayatollah Murtada Mutahhari dice che “anche altre religioni hanno affrontato questa questione, ma è solo il Corano che dice espressamente in alcuni Versetti che la donna è stata creata della stessa specie dell’uomo ed entrambi, sia l’uomo che la donna, hanno le stesse innate caratteristiche”. E cita il Corano 4:1. “L’unica anima” da cui l’umanità fu creata era quella di Adamo e, se pure la storia Biblica della creazione di Eva da una costola di Adamo qui non viene ripetuta, Maometto la riferisce in un hadith che suggerisce che, mentre uomini e donne possono avere le stesse “innate caratteristiche”, ciò non significa che siano uguali in dignità, perché le donne sono …deformi:
La donna è stata creata da una costola e in nessun modo si raddrizzerà per te; così, se vuoi servirti di lei, serviti pure di lei finché la deformità rimane in lei. E, se cerchi di raddrizzarla, la romperai, e romperla è divorziare da lei. (Sahih Muslim, Libro 8, Hadith 3467)
Il Versetto 3 è la base della poligamia Islamica, che permette ad un uomo di prendersi fino a quattro mogli, finché ritiene di poterle “trattare tutte con giustizia”. Questo perché, secondo il Mishkat Al-Masabih, Maometto disse: “La persona che ha due mogli, ma è ingiusta con loro, apparirà nel Giorno del Giudizio in una condizione tale che una metà del suo corpo non riuscirà a reggersi” (Mishkat al-masabih, 2/196).
Ma, ovviamente, in queste circostanze, la “giustizia” si trova nell’occhio dell’osservatore. Ibn Kathir dice che il requisito di trattare giustamente la propria moglie non è un grosso problema, poiché trattarle giustamente non significa trattarle allo stesso modo:
non è obbligatorio trattarle allo stesso modo, piuttosto, è raccomandato. Così, se uno lo fa, fa bene, ma se non lo fa, non è una colpa.
E per quanto riguarda la poligamia, Muhammad Asad nota che:
ci si potrebbe chiedere perché una tale libertà non è stata concessa anche alle donne; ma la risposta è semplice. Non ostante il fattore spirituale di amore che ispira le relazioni tra uomo e donna, la ragione biologica determinante del desiderio sessuale in entrambi i sessi, è la procreazione: e mentre una donna può, ad un dato momento, concepire un figlio da un solo uomo e portarlo poi in grembo per nove mesi, un uomo può generare un figlio ogni volta che sta con una donna. Così, mentre la natura avrebbe realizzato solo uno spreco producendo un istinto poligamo nella donna, le inclinazioni poligame del maschio sono biologicamente giustificate.
Il Versetto 3 continua dicendo che se un uomo non può trattare giustamente molte mogli, allora deve sposarne soltanto una, o ricorrere a “prigioniere che la vostra mano destra possiede” – cioè, schiave.
Le schiave? Proprio come nello Stato islamico, che tutti, da John Kerry a Joe Biden a David Cameron, hanno creduto agli imam quando dicevano “non sono veri musulmani”.
Bulandshahri (1924-2001, N.d.T.) spiega la saggezza di questa pratica e agogna il bel tempo antico:
Durante la jihad (guerra di religione), molti uomini e molte donne furono fatti prigionieri. Il Amir-ul Mu’minin [capo dei credenti, o Califfo – una carica oggi vacante] ha l’opzione di distribuirli tra i Mujahidin [i guerrieri della jihad], nel qual caso essi diventano una proprietà di quei Mujahidin. Questa schiavitù è la punizione per i non-credenti [kufr].
Prosegue spiegando che questa non è una storia antica:
Nessuna delle prescrizioni riguardanti la schiavitù è stata abrogata nella Shariah. Il motivo per cui i Musulmani di oggi non hanno schiavi è perché oggi essi non si impegnano nella jihad (guerra di religione). Le loro guerre sono combattute per ordine dei non-credenti (kuffar) e sono fermate dagli stessi criminali. I Musulmani sono stati vincolati da tali trattati dei non-credenti (kuffar), per cui, in caso di guerra, non possono prendere nessuno schiavo [sic!]. Possa Allah concedere ai Musulmani la facoltà di sfuggire ai tentacoli del nemico, di restare saldi nel Din (religione) e impegnarsi nella jihad (guerra di religione) secondo le prescrizioni della Shariah. Amen!
Il Versetto 3 prescrive anche ai Musulmani di “sposare donne che ti sembrano piacevoli”. Una tradizione presente sul’Illuminating Discourses on the Noble Quran di Ilahi Bulandshahri, riporta un elenco stilato da Maometto sulle qualità di una buona moglie, dove è incluso che “obbedisca quando le viene dato un comando” e “che il marito si compiaccia guardandola”. Sunan Ibn Majah riporta chela moglie “entrerà in Paradiso se il marito è contento di lei”.
Il Versetto 4 richiede che un marito dia alla moglie una dote. Ibn Kathir spiega che “a nessuno, dopo il Profeta, è consentito sposare una donna senza la dote richiesta…” Tuttavia la moglie può esentare il marito da questo obbligo: “Se la moglie gli concede di buon cuore una parte o tutta questa dote, suo marito è libero di prenderla…”.
I Versetti 5-14 stabiliscono regole per l’eredità e i problemi correlati. Il Versetto 11 stabilisce che quando una eredità deve essere divisa, le figlie devono ricevere una quota pari alla metà di quella destinata ai figli.
I Versetti 15-16 decretano le pene per l’immoralità sessuale. Il Versetto 15 prescrive la detenzione in casa fino alla morte (a meno che “Allah non ordini qualche [altra] via) per le donne trovate colpevoli di “impurità” a seguito della deposizione di quattro testimoni. Secondo la legge Islamica questi testimoni devono essere quattro Musulmani maschi; la testimonianza delle donne non è ammissibile nei casi di natura sessuale, anche nei casi di stupro nei quali la donna sia la vittima. Se una donna è trovata colpevole di adulterio, deve essere lapidata fino alla morte; se è trovata colpevole di fornicazione, deve ricevere 100 frustate (vedi Corano 24:2). La pena della lapidazione non compare nel Corano, ma Omar, uno dei primi compagni di Maometto e secondo Califfo, o successore di Maometto come capo dei Musulmani, disse che era comunque la volontà di Allah: “Temo” disse “che dopo che sarà trascorso molto tempo, la gente possa dire: ‘Noi non troviamo nel Libro Sacro i Versetti del Rajam (lapidazione fino alla morte)’, e per conseguenza possano essere deviati, abbandonando un obbligo che Allah ha rivelato”. Omar affermò: “Guardate! Io confermo che la pena del Rajam deve essere comminata a chi commette un rapporto sessuale illecito, se è già sposato e se il crimine è provato da testimoni, gravidanza o confessione”. E aggiunse che Maometto “ordinò la pena del Rajam, e pure noi lo facemmo, dopo di lui”.
Il Versetto 16, dice il Tafsir Al-Jalalayn, si riferisce a uomini che commettono “un atto, impuro, adulterio o rapporto omosessuale”. Devono essere puniti “con insulti e percosse con i sandali; ma se si pentono di ciò (atto impuro) e fanno ammenda, mediante [buone] azioni, allora lasciateli e non fate loro del male”. Tuttavia, aggiunge che questo Versetto “è abrogato dalla pena prescritta se si intende adulterio [come atto impuro] “cioè lapidazione. Il giurista Islamico Al Shaf’i’i, prosegue, richiede la lapidazione anche degli omosessuali, ma, “secondo lui, la persona che è oggetto della penetrazione non va lapidata, anche se sposata; piuttosto, deve essere frustata e messa al bando”.
Non è riportato l’inizio del versetto 3: ” E SE temete di non riuscire ad allevare gli orfani da voi accolti in famiglia, prendetew ALLORA prendete …” Cioè se non vi sono orfani in famiglia, niente poligamia. Dove sbaglio?
Sta sbagliando perché si è affidato ad una traduzione sbagliata (immagino quella di Piccard, famosa per gli “errori” accomodanti che tendono a fornire una versione “soft” con cui si asseconda la sensibilità delle persone perbene). In realtà, il versetto si riferisce alle orfane, non agli orfani maschi. Il messaggio del versetto è che, se uno ritiene di non essere in grado di trattare le ORFANE con giustizia, è consigliabile evitare di SPOSARLE. Puoi consultare svariate traduzioni du questo sito andando su “opzioni”: https://previous.quran.com/4