L’unica via sicura per il paradiso secondo il profeta dell’Islam

Allah garantisce che ammetterà colui che combatte per la sua causa [il Jihadista, ndt] in paradiso se questi viene ucciso, altrimenti lo lascerà tornare a casa al sicuro con la sua ricompensa e con il suo BOTTINO di GUERRA. – Sahih Al Bukhari, n. 2787

Ecco che Maometto spiega qual é l’unico modo possibile per aver garantito l’accesso al paradiso: perdere la vita durante la Jihad.

La promessa è spacificata anche in Corano 9:111:

“Allah ha comprato dai credenti le loro persone e i loro beni [dando] in cambio il Giardino, [poiché] combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. Promessa autentica per Lui vincolante, presente nella Torâh, nel Vangelo e nel Corano. Chi, più di Allah, rispetta i patti? Rallegratevi del baratto che avete fatto. Questo è il successo più grande.”

Una considerazione:

L’Hadith, facente parte del “libro della jihad e delle SPEDIZIONI”, parla di “tornare a casa con il bottino di guerra“, chiaro segno che sulla via di Allah l’aggressione a chiunque venga considerato “nemico” è assolutamente lecita, SOPRATTUTTO per arricchirsi.

Secondo Ibn Ishaq (Sirat Rasul Allah, p. 300), poco prima dello scontro con i nemici nella battaglia di Badr Maometto annunciò:

Per quel Dio nelle cui mani è riposta l’anima di Maometto, nessun uomo sarà ucciso oggi combattendo contro di loro con indefesso coraggio, avanzando e non retrocedendo, a cui Dio non garantisca il suo ingresso in Paradiso.

Uno dei guerrieri Musulmani, ‘Umayr bin al-Humam, esclamò:

Bene, bene! Non c’è niente tra me e il mio ingresso in Paradiso tranne essere ucciso da questi uomini?

Si veda anche Sahih al-Bukhari Book 64 Hadith 92:

Narrò Jabir figlio di ‘Abd Allah:
Nel giorno della battaglia di Uhud, un uomo venne dal Profeta e disse: “Puoi dirmi dove sarò se dovessi essere martirizzato?” Il Profeta rispose: “In paradiso”. L’uomo gettò via i datteri che stava mangiando e corse a combattere finché fu ucciso.

Ed anche Sunan Abu Dawood Book 14 Hadith 2515; Sunan Abu Dawood Book 14 Hadith 2535; Sunan an-Nasa’i 3141.

Ma la garanzia di finire in paradiso dopo il Giorno del Giudizio (Yawm al-Din) non è l’unico privilegio concesso ai martiri jihadisti. La tradizione islamica, appoggiandosi anche sul Corano oltre che sui detti profetici, insiste sulla virtù di chi fa dono di sé in guerra (anche qualora lo desiderasse sinceramente ma muore nel suo letto), come pure sulla ricompensa che è congiunta a tale atto. Tutti i peccati dei martiri saranno loro perdonati; essi saranno dispensati dal terrore che segue i  primi momenti della resurrezione. Ancora, essi potranno intercedere per settanta persone e sono loro promesse delle vergini celesti, le urì.

Il Corano ci dice in verità che i jihadisti non muoiono dopo il martirio, anche quando la resurrezione non si è ancora verificata per nessuno:

E non dite che sono morti coloro che sono stati uccisi sulla via di Allah, ché invece sono vivi e non ve ne accorgete. (2:154)

Non considerare morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero di Allah. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore, (3:169)

Quindi, che fine fanno, in attesa del paradiso che è stato promesso loro? La Sunnah ci da la risposta. Subito dopo il loro “decesso” questi martiri si ritroveranno in uno stato intermedio tra il mondo terreno e il paradiso:

È stato narrato sull’autorità di Masruq che ha detto: abbiamo chiesto ad ‘Abdullah del versetto coranico: “Non pensare a quelli che sono stati uccisi alla maniera di Allah come morti. No, sono vivi, trovano il loro sostentamento in presenza di il loro Signore …” (3:169). Ha detto: « Abbiamo chiesto il significato del versetto (al Santo Profeta) che ha detto: « Le anime dei martiri vivono nei corpi di uccelli verdi che hanno i loro nidi in candelabri appesi al trono dell’Onnipotente. Mangiano i frutti del Paradiso da dove vogliono e poi si riannidano in questi candelieri. Una volta il loro Signore li guardò e disse: “Volete qualcosa?”. Dissero: “cosa desideriamo di più? Mangiamo il frutto del Paradiso da dove vogliamo”. Il loro Signore ha fatto loro la stessa domanda tre volte. Quando videro che continuavano ed esser fatte domande ma senza che venissero date risposte, dissero: “O Signore, desideriamo che Tu possa restituire le nostre anime ai nostri corpi in modo che possiamo essere ancora una volta uccisi nel tuo modo”. Quando Lui (Allah) vide che non ne avevano bisogno, furono mantenuti (alla loro gioia in cielo) » (Sahih Muslim Book 20 Hadith 4651)

Inoltre la loro casa non avrà nulla da invidiare a quella dei vip di Hollywood:

Narrato da Samura:
Il Profeta (la pace su di lui) ha detto: “Ieri notte due uomini sono venuti da me (in sogno) e mi hanno fatto salire su un albero e poi mi hanno ammesso in una casa migliore e più alta, migliore di quanto avessi mai visto“. Uno di loro disse: “Questa casa è la casa dei martiri”. (Sahih al-Bukhari Book 52 Hadith 49)